domenica 10 gennaio 2016

MONS. LIGORIO: "LA CHIESA SI FACCIA VOCE DI OGNI UOMO"



Ricordo quel pomeriggio di maggio di qualche anno fa quando mons. Salvatore Ligorio  intervenne alla presentazione del mio libro Il pensiero di Padre Pio, a Matera. Pochi elementi di riflessione sul figlio di Pietrelcina, sulla caritá, sull'umiltá e sulla fede. Semplice e forte il suo messaggio.
La sua esperienza mi sembrò subito ricca di spunti,  legata a quel binomio fede cultura che ha caratterizzato, non da oggi, la presenza di mons. Ligorio nella cittá, oggi capitale della cultura europea per il 2019, e che ovviamente continuerá a rappresentare, sono convinto, il motivo conduttore della sua guida pastorale della diocesi di Potenza. 
Fede e cultura, dunque. Un percorso anzitutto moderno giacchè mette insieme una religiositá dalle molteplici caratteristiche, vicina al popolo, ai giovani, con gli spunti di una cultura capace di essere da sola motore del quotidiano e della vita di una comunitá, quella lucana, con i suoi problemi legati alla qualitá della prospettiva che si apre e non solo all'oggi.
L'omelia di commiato dalla diocesi di Matera - Irsina riflette una ricchezza di contenuti e un forte collegamento con l'intero popolo materano che da soli tracciano un bilancio del lavoro svolto. Ma sottolineano la qualitá della prospettiva di una terra, ricca di passato e di presente, capace di imporsi in uno scenario decisamente vasto e di respiro europeo, appunto. 
Ecco lo scenario in cui si inquadra l'opera del nuovo Arcivescovo di Potenza. Matera 2019 è un traguardo e un punto di partenza, al tempo stesso. Una meta e l'inizio di un percorso. 
Il calore umano e lo slancio che hanno accolto il nuovo presule a Potenza sono, a loro volta, un significativo auspicio di una stagione di rinnovamento culturale, politico, soprattutto religioso in grado di imprimere una svolta alla chiesa lucana nel suo rapporto con la societá. Del resto giá Superbo aveva tracciato le linee guida di questo importante lavoro.
Potenza, con l'intero territorio della diocesi, costituisce tuttavia un terreno non facile sul quale mettere insieme volontá di cambiamento e spinta propulsiva per una fede non "occasionale", nè di facciata, ma fondata su basi di certezza e di consapevolezza. Di adesione razionale al messaggio della Chiesa che Papa Francesco predica ogni giorno. Vincere gli egoismi, la freddezza del profitto, umanizzare l'economia, gettare le basi per una vera solidarietá sono i punti fermi di una crescita capace di far recuperare alla Basilicata il terreno perduto in molte occasioni e lungo l'arco di decenni. 
D'altronde il governo della politica e delle istituzioni ha bisogno di tutto questo patrimonio religioso e morale, anzitutto.
Di questo e di molto altro mons. Salvatore Ligorio è consapevole e sa di poter essere un ingranaggio importante nel ruolo che la diocesi affidatagli da Francesco dovrá svolgere.  

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