martedì 5 gennaio 2016

IL DOPO CAPODANNO DI MATERA


                               

Matera non corre dietro alle voci, al chiacchiericcio, alle cose "minute" che si sono succeduti dopo l'evento televisivo di fine 2015 con la trasmissione di Rai Uno l'Anno che verrá.  Ottima scelta. Segno di maturità e di una capacità di non dare peso a scenari assolutamente estranei al senso stesso della trasmissione e alla decisione di chi, come il Presidente Pittella, ha fermamente voluto che il programma di San Silvestro andasse in onda proprio dalla Capitale europea della cultura per il 2019.
L'increscioso incidente dell'sms blasfemo, e l'anticipo di 40 secondi dello scoccare della Mezzanotte sono eventi che non vanno neppure presi in considerazione. 
Forse sbagliano quanti danno peso alla bravata di chi ha ficcato la bestemmia, segno di inciviltá e di una ribellione nullista, tra i messaggi augurali di ben altra natura e di ben altro spirito. 
Ci si scandalizza e si finisce per addebitare al personale impegnato nel pullman della regia, in particolare l'astonista (così si chiama in gergo chi inserisce i titoli elettronici e li manda in onda) l'errore di avere premuto distrattamente il pulsante che attiva la messa in onda di una qualunque scritta, sia sottopancia sia altro.  
A ben riflettere la colpa meno grave è proprio quella commessa dal personale addetto alla messa in onda nella regia mobile. Bisognerebbe riflettere piuttosto sul crescendo di rabbia, di veleno, di indignazione che ha portato qualcuno a scrivere una bestemmia, cosa che di per sè vorrebbe significare un segnale di pura laicitá e di contrapposizione alla Chiesa cattolica, esattamente con lo stesso spirito con cui ci si contrappone a un partito politico, a una formazione, al governo per intenderci. A un'opinione qualsiasi. Cosa del tutto inaccettabile e piccina.
Certo, il cristianesimo non è imposizione. Non è un obbligo. Non è una strada da seguire pena il pagamento di una sanzione. Il cristianesimo è fede e fiducia in un essere soprannaturale dal quale inevitabilmente deriva l'universo. Dal quale derivano gli uomini. Dal quale deriva la materia stessa. 
Del resto il materialismo storico e dialettico non ha mai fornito una spiegazione accettabile sull'origine del mondo. Altra cosa è invece l'evoluzionismo. Discorso particolarmente complesso che richiederebbe qualcosa di più di un articolo o di una sola riflessione. 
Sicchè quel gesto rimane un semplice atto "dimostrativo" un espediente clamoroso, ma insignificante e offensivo. Nulla di più.
Per fortuna Matera sta dimostrando di non lasciarsi invischiare nella polemica e nel polverone seguito alla notte di Capodanno, mentre autorevoli commentatori hanno impegnato in questi giorni le loro risorse per dar torto alla Rai a causa dei due incidenti.
Questa non è una difesa d'ufficio nè dell'Azienda di viale Mazzini (che farebbe bene a badare a molto altro a cominciare dagli sprechi negli appalti, dalle spese ingiustificate, oltre che dall'uso delle risorse interne) e non è nemmeno un gesto bigotto di chi facilmente è portato a scandalizzarsi. È piuttosto un voler sottolineare il valore della presenza di Matera e non solo in una trasmissione del servizio pubblico che tante volte, in rete nazionale, ha considerato la realtá lucana come meritevole di attenzione solo in caso di sciagure ed eventi negativi. Basterebbe ricordare il terremoto del 23 novembre del 1980, la rivolta di Scanzano contro il deposito di scorie e la penosa vicenda di Elisa Claps:  fatti che sono riusciti a portare la Basilicata in nazionale, non di sfuggita e per pochi minuti. E non una sola volta. Il resto non esisteva, tranne alcuni riferimenti di Ambiente Italia con delle dirette dalla Basilicata sui temi delle risorse naturali e della loro salvaguardia. 
Ora Matera 2019 fa vivere una stagione totalmente diversa, ed è bene che sia così. Importante incoraggiarla, come sostiene il sindaco De Ruggieri, appoggiarla, anziché demolirla a colpi di piccone che potrebbero rivelarsi particolarmente dannosi e non per la sola Matera.

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