mercoledì 24 luglio 2013

PARCO DELL'APPENNINO: DE FILIPPO NON SI TIRA INDIETRO E ANZI GUARDA FIDUCIOSO AL FUTURO



Tra i Parchi dell'intero Sud, l'Appennino si distingue per delle scelte finora abbastanza inedite che hanno come obiettivo primario quello di attrarre un turismo di qualità e far conoscere l'area protetta ben oltre i confini del Mezzogiorno. Non un turismo qualunque, ma visitatori motivati, gente che ha interesse per la natura e si impegna pertanto non solo a rispettare l'ambiente, quanto piuttosto a frequentare in maniera idonea località di assoluto pregio e a divulgare con il passa parola bellezze, interessi e peculiarità della zona. Che non sono certo poca cosa.
Per fare questo il più giovane dei Parchi nazionali italiani ha scelto una gran mole di strumenti comunicativi (illustrati nei dettagli in conferenza stampa) e una quantità di operazioni, in grado di imprimere nel cervello di tutti  l'esigenza di conoscere  passato e presente, storia, arte e costume di luoghi meravigliosi, come le cime rocciose del complesso Sirino Papa, o le grandi e incantate pianure della valle solcate da fiumi e torrenti ricchi di acqua e di passato. Il primo acquedotto dell'Agri, ad esempio, sul quale sta studiando l'universitá della Basilicata, è diventato un monumento della storia da far conoscere anche ai non addetti ai lavori.
Lanciare il Parco nazionale dell'Appennino è  una scommessa per il gruppo dirigente, ma anche per chi, lavorando in silenzio e magari dietro le quinte, ha assunto l'avventura del Parco come una sfida personale vera e propria. È il caso di Simona Aulicino, brillante funzionario del Parco, naturalista per vocazione, ma anche di altre persone che guardandosi intorno hanno  ben compreso  un particolare non da nulla: l'Appennino è davvero una risorsa da mettere a frutto contro le tante crisi, contro lo spopolamento delle aree interne e anche per tenere a bada le trivelle del petrolio che sorgono come funghi qua e là, quando meno te l'aspetti.
Al tema prioritario della comunicazione, in generale, e alle varie strategie ad esso collegate, forse bisogna dedicare qualcosa di più di una conferenza stampa: magari un convegno che Legambiente nazionale seguirebbe con il suo  Antonio Nicoletti, responsabile delle aree protette che ha tenuto una lunga relazione nel corso della conferenza.  È un'idea possibile.
Oltre al portale turistico e ai vari strumenti tecnologici, il Parco dispone di una Rivista on line che vuole essere una proiezione all'esterno (non solo in Italia) delle tante attività messe in cantiere  in questi mesi. Lo scopo è quello di instaurare un rapporto diretto con quanti hanno interesse per la natura, e non solo con le istituzioni. C'è attesa per un numero monografico della Rivista dedicato alla biodiversità che dovrebbe vedere la luce a breve con un   contributo del Presidente Domenico Totaro e una sorta di originale approfondimento da parte di alcuni specialisti dell'ateneo lucano:  si parla di  biodiversitá come del migliore dei mondi possibili che il progresso però sta distruggendo senza pietá, anche nella mitica Basilicata. La terra dei boschi e degli antichi silenzi.
La ripresa di settembre vedrá il Parco impegnato in una serie di importanti iniziative, è stato annunciato. Il direttivo da mettere a punto, ma anche la Comunitá sono gli strumenti  che contribuiranno a fare della giovane area protetta un forte elemento di spinta per lo sviluppo possibile. Lo ha detto lo stesso Presidente della Regione Vito De Filippo, lasciando intendere che la Basilicata ha fatto una scelta precisa: quella di considerare i parchi un elemento di svolta. Staremo a vedere.

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