mercoledì 11 settembre 2019

MARCELLO PITTELLA: METTERE A FRUTTO IL PASSATO



                   

Marcello Pittella 



La partita in corso è importante, forse più di quanto si possa immaginare. Mentre il Governo affronta i nodi essenziali per la ripresa e il rilancio dell’economia del Paese la Basilicata, sul finire del 2019, si trova non solo a tirare le somme quanto a badare alla prospettiva immediata e a quella del medio lungo periodo. Una sfida a tutti gli effetti.
Ambiente, petrolio, sanità: i capisaldi di un’azione destinata ad avere un peso assai rilevante.
Siamo così giunti alla vigilia della scadenza dell’intesa Regione-Eni. Un passaggio quanto mai significativo, per giunta alla vigilia dell’avvio di Tempa Rossa, il secondo giacimento lucano che aumenterà sensibilmente l’attuale livello di estrazioni, imponendo d’altro canto un grado di monitoraggio e salvaguardia ambientale ancor più accentuato e intransigente, con il coinvolgimento di organismi in grado di seguire da vicino l’evolversi della situazione.
Quali dunque gli scenari che si delineano? Marcello Pittella, già Governatore della Basilicata, interviene affrontando questo ed altri nodi riferiti anche alla sanità lucana, nell’ottica di chi ritiene si debba mettere a frutto l’esperienza maturata in almeno due decenni che non può certamente essere ignorata.    
“Scade in autunno il contratto Regione - Eni-Shell per lo sfruttamento del giacimento Val d’Agri. C’è bisogno di fare una riflessione, intanto. Il rinnovo decennale non lo ritengo del tutto scontato, almeno nella procedura. E questo è un primo tema.
Ho suggerito al Governatore Bardi, e alla maggioranza, di ascoltare tutti i sindaci e tutti gli attori, interessati al tema delle estrazioni, di ascoltare il mondo delle imprese, i sindacati e le autonomie locali, oltre alla minoranza che ha diritto di intervenire in un dibattito  così complesso e delicato, con molti risvolti. 
E’ condivisa l’idea di un rinnovo? Bene, allora si passi al secondo step. Che cosa abbiamo maturato, in termini di esperienza, in questi venti anni di estrazioni?  Quali gli errori da correggere? Si al monitoraggio ambientale, si alla tutela della salute e dell’ambiente. C’è stato  chi ha lavorato per una indagine epidemiologica, tale da supportare qualunque possibile valutazione in materia di riflessi sulla salute degli abitanti. Vorrei ricordare, in proposito, che noi abbiamo fatto un grande lavoro in tal senso. Bene il rapporto con ISPRA, con l’Istituto superiore di Sanità. Bene il potenziamento di Arpa (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente). Ma ora come si guarda avanti?”

Frattanto è sempre in prima linea la questione lavoro e occupazione nel petrolio, a livello di Basilicata. 

“Che cosa le compagnie petrolifere sono in grado di mettere in campo perché si rafforzi l’imprenditoria nel settore, anche nella filiera della chimica verde? Che cosa possiamo modificare nel contratto di sito che ha determinato un proficuo rapporto con la Regione Basilicata? In che modo è possibile garantire la sicurezza per il territorio e gli abitanti? Domande che richiedono inevitabilmente delle risposte all’altezza della situazione. Vedremo cosa accadrà intanto nelle prossime settimane.”

Altro capitolo di rilievo è quello che riguarda la sanità e le emergenze inevitabili, a cominciare dalla neonatologia, senza escludere la psichiatria, un settore in cui alla forte crescita della domanda non fa riscontro una capacità di fronteggiare le tante emergenze. Che fare?

“La psichiatria ha rappresentato sempre il tallone di Achille per la sanità nazionale, non solo locale. Noi abbiamo provato a porre mano a questo delicato settore, anche in periferia dove l’emergenza è case alloggio, assistenza, territorio e prevenzione. Non a caso la ratio della riorganizzazione ha dato autonomia e dignità al territorio, così come ha dato autonomia e dignità alle acuzie. 
Non vedo oggi la nuova strategia. Il reparto di psichiatria a Matera è stato chiuso. Ora se la soluzione è quella di chiudere o di accorpare non vedo francamente i risultati. Sono molto preoccupato. Ieri è stato il caso della terapia intensiva neonatale a Potenza, prima ancora la psichiatria a Matera, appunto. Poi c’è stata l’otorinolaringoiatria a Villa d’Agri, l’odontoiatria speciale a Lauria con l’endoscopia nell’area sud. Si sta depauperando, anzi sopprimendo in nome dello slogan: nel passato si è sbagliato tutto, bisogna correggere. Sta di fatto che la riorganizzazione ci ha consentito di non chiudere nessun reparto.”

Oggi la sanità lucana si avvale, tra l’altro, di mezzi che garantiscono interventi anche di notte, l’elisoccorso notturno. 

“Certo, questa è stata una nostra scelta. Ma guardiamo al conto economico del san Carlo, a Potenza. Una chirurgia in grande difficoltà, una ortopedia e traumatologia con seri problemi, il che incide sulla produttività con un danno serio, oggettivo. Vedremo il conto economico del primo semestre 2019 e poi del secondo semestre. Se vogliamo costruire una condizione migliore, miglioriamo anche la riorganizzazione tenendo presente il passato. Avremmo avuto bisogno di un secondo tempo che doveva essere rappresentato dall’attuale legislatura. 
Chi governa oggi aggiunga il pezzo mancante alla prima. Senza stravolgere la prima, con un danno assoluto che si sta verificando.”    






  


        

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