martedì 14 novembre 2017

IN CAMMINO VERSO IL 2019

                                    
Il Governatore Marcello Pittella (Riproduzione riservata)




Governatore Marcello Pittella, forse il "merito" del petrolio è di essere diventato una questione politica di primo piano in Basilicata e di  avere impegnato su questo una intera classe politica, come non era mai accaduto. È d'accordo con questa analisi? 

"Sono convinto che tutto questo va attribuito all'azione politica e amministrativa messa in campo. C'è da dire tuttavia che abbiamo realizzato obiettivi importanti, non solo sul piano del dibattito legato all'evolversi della vicenda, anche in campo nazionale, quanto sul terreno prettamente operativo da parte del Governo Regionale con controlli, verifiche, con il potenziamento di Arpab e nondimeno con il recupero della centralitá della regione stessa nei processi legati all'attivitá estrattiva e ai suoi riflessi su vasta scala. 

Tutto questo ha fatto sì che molte cose venissero fuori e che la vicenda petrolio, intesa come risorsa per il Paese e per la Basilicata ovviamente, venisse posta al centro dell'attenzione declinando il paradigma in maniera diversa dal passato: non una regione che subisce ma una regione in grado di diventare attrice del proprio destino e dell'utilizzo di una risorsa importante."

In tante situazioni l persona di Marcello Pittella è stata messa alla prova spesso in maniera impietosa. Eppure mi sembra che per l'ambiente, per la sua salvaguardia e valorizzazione siano state fatte cose importanti. Per altro verso non si parla affatto dei silenzi e delle inefficienze di chi ha governato questa regione sin dal 1970.


"Viviamo un tempo in cui sembra esserci poca memoria e sembra che ci si affidi alla quotidianitá, ai luoghi comuni in certi casi e non ad un serio e attento approfondimento. Se per un attimo provassimo a mettere a fuoco le azioni politiche messe in atto forse in molti cambieremmo opinione, sul passato e sul presente.

Non ci sono a memoria azioni in grado di potenziare Arpab con 40 milioni di euro, non ci sono a memoria misure che abbiano trasformato l'osservatorio ambientale in fondazione ambientale e non mi sembra che vi siano state azioni volte a mettere in campo una così vasta campagna epidemiologica in Basilicata. Anche i governi nazionali passati non credo che abbiano attuato azioni di sostenibilitá economica in rapporto ai problemi estrattivi che la Basilicata va affrontando ormai da anni. 
Noi recuperiamo tutte queste cose e andiamo a racchiuderle in quattro anni di grandissime difficoltá in cui non sono mancati tentativi strumentali di dare l'idea di una regione che volesse perforare a tutti i costi. Al riguardo mi piace ricordare che non c'è un pozzo in più rispetto a quelli previsti nel 1998 e nel 2006, in base agli accordi dell'epoca con Eni e con Shell. Addirittura sulla produzione c'è una riduzione in termini di quantitá di barili. Abbiamo respinto tutte le istanze per progetti estrattivi in terra e in mare e abbiamo avuto una posizione vigile sul tema della qualitá dei controlli sulla salute degli abitanti delle aree interessate dalle estrazioni e sul territorio."

Quindi Presidente gli abitanti della val d'Agri hanno motivo di essere ragionevolmente tranquilli. O gli allarmismi hanno qualche fondamento?


"Assolutamente si, fermo restando che la nostra azione deve essere continua e incessante. La salute dei cittadini, soprattutto nei siti dove insistono impianti industriali di una certa pericolositá non solo per gli inquinamenti, ma anche per eventuali incidenti, la salute dei cittadini dicevo merita un monitoraggio severo e ininterrotto, cosa che faremo su tutta la Basilicata: attenzione non è soltanto la val d'Agri a essere sotto osservazione, sono il Lagonegrese e il Pollino per la tremolite, la fascia jonica per il nucleare, il melfese per la questione Fenice. Tutte realtá che vanno mappate e controllate, sicchè io da cittadino anzitutto, da medico e da governatore, mi sento di dire che non ci sará giorno in cui noi non lavoreremo per garantire la tutela della salute mediante il monitoraggio e la prevenzione."


Lasciamo per un attimo il capitolo petrolio e ambiente per parlare di come i media vedono la Basilicata. Il Venerdì di Repubblica recentemente ha dedicato la copertina e un ampio servizio a Matera cittá dei Sassi. Eppure Matera e la Basilicata sono il risultato di trasformazioni profonde rispetto al passato con tutto ciò che un fatto del genere comporta. Scienza, turismo ambientale, archeologia e altro ancora dovrebbero catturare l'attenzione della grande stampa. 


"C'è un tentativo di interpretare in modo riduttivo la capacitá e la qualitá del brent lucano che si manifesta non solo con la straordinaria bellezza dei Sassi, ma anche in altri mille modi. Noi dovremmo continuare ad alimentare al massimo la capacitá di comunicazione, anche di educazione, per sottolineare adeguatamente che questa regione è al centro del Mediterraneo e che diventa un elemento trainante per l'intero Paese. Questa regione fa dell'economia della cultura un volano di sviluppo. Ma non solo. Anche attraverso scienza e tecnologia riesce a distinguersi e ad aprire scenari nuovi.    Tutto questo significa agganciare reali opportunitá di crescita e di lavoro. E' una terra, la Basilicata, che fa dell'agroalimentare il suo fiore all'occhiello distinguendosi per più peculiaritá. Riesce insomma a essere eccellenza in un mondo competitivo."


Presidente Pittella, che giudizio dá di questa classe politica? È in grado di garantire pienamente un futuro dignitoso a questa Basilicata?


"Una classe politica che sceglie la veritá, il confronto con i cittadini, la costruzione laboriosa del domani attraverso la fatica di ogni giorno trova il mio apprezzamento. Chi invece si iscrive al partito della contrapposizione a tutti i costi, della demolizione, del nullismo perchè l'obiettivo è conseguire un consenso immediato non troverá la mia e la nostra adesione.

La classe dirigente attuale si sforza di conseguire risultati ambiziosi in una competizione complessiva e globale."

In politica spesso ogni argomento è utilizzato o utilizzabile. C'è chi stabilisce un nesso con la Sicilia, volendo significare che quegli scenari potrebbero verificarsi anche in terra lucana.


"Io evito polemiche inutili, non amo le parole al vento. Dico soltanto che il confronto non regge, che questa è un'altra realtá e lo stiamo dimostrando. Mi farebbe piacere che tutti, anche quelli che scrivono queste cose o delineano scenari del genere si iscrivessero al partito della fatica, del lavoro, della collaborazione perchè questa regione possa continuare a traguardare risultati importanti, insieme e non divisi. Finiamola di inculcare nel cittadino lucano l'idea che le cose debbono andare necessariamente male e per forza.  Dobbiamo lavorare perchè questa regione continui a mantenere questo trend positivo, con l'impegno di tutti, a cominciare dal centrosinistra." 

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