venerdì 17 novembre 2017

IL VULTURE INEVITABILMENTE PARCO



                              
Francesco Pietrantuono (foto R. De Rosa)


Un parco che non si poteva evitare. Il Vulture è una miniera di biodiversitá con i suoi paesaggi mozzafiato, peraltro a portata di mano. Scenari che sembrano tratti da un film, con i laghi di Monticchio nel cuore di quel vulcano esploso all'incirca 800 mila anni addietro.
Se il ruolo di un parco è quello di conservare e preservare tesori antichi e moderni, il massiccio del Vulture ha anche obiettivi di crescita e di sviluppo compatibili, non solo turistici o naturalistici. Basti pensare ai vini. Ai prodotti di quelle terre vulcaniche da sempre apprezzati dalle popolazioni del luogo.
Artefice del Parco naturale è Francesco Pietrantuono, responsabile dell'Ambiente in Basilicata, melfitano, innamorato della sua terra in maniera autentica. 
Pietrantuono, dove guarda il neonato parco regionale? 

"Il parco del Vulture nasce come strumento di tutela e di valorizzazione della biodiversitá, un ecosistema soggetto a lungo a forti aggressioni, come accade tuttora. Siamo ad un punto limite. Basti osservare il lago Grande di Monticchio per vederne il profondo degrado, in stato di progressivo avanzamento,  per assenza di interventi idonei per assenza di ossigenazione, di riciclo, con canali occupati spesso dagli agricoltori. Tutto questo dipende dal fatto di non essere mai riusciti a introdurre elementi di tutela in grado di proteggere e garantire l'intero habitat lacustre, la flora e la fauna, oltre al paesaggio. 
A questi elementi si aggiungono spesso appropriazioni indecorose, con una baraccopoli assolutamente ingiustificata. 
Ma oggi bisogna guardare avanti, ecco il compito del Parco. La funivia è stata in passato un attrattore importante, un sogno che sarebbe bello trasformare soprattutto oggi in realtá.  Ma prima di ripensarla occorre dare risposte a un assetto complessivo dell'area. Il Vulture è un comprensorio di grande pregio con importanti elementi storici e architettonici a cominciare dall'abbazia di Sant'Ippolito, insediamento basiliano poi bizantino che rispetto alla storia normanno sveva di quel tempo costituisce anche un luogo interessante in una visione di recupero di quell'area. L'esigenza da cui parte il parco è appunto la tutela di un grande patrimonio."

Storia, natura, brigantaggio. Senza escludere lo sviluppo dell'intera zona, non facile da costruire e forse anche soltanto da progettare.

"C'è un punto di tensione che riguarda un po' tutti i parchi, una sorta di contrasto tra conservazione e sviluppo. In questo caso siamo partiti dal basso indicando un perimetro che fosse ampiamente condiviso dalle comunitá locali. Frutto di compromesso ma per il solo fatto che sposa la condivisione massima dei territori avrá buone possibilitá nel seguire il percorso verso lo sviluppo. Questo dato consente di attivare migliori elementi di valorizzazione e di sviluppo, con l'occhio rivolto all'agroalimentare, alla storia, ai monumenti fino ad una importante attrazione naturalistica, da Monticchio alle cascate di San Fele. E non solo.

Quali le prossime scadenze?

"Anzitutto gli organi del parco, la redazione dello statuto. E poi occorrerà intervenire sul lago grande di Monticchio che soffre una condizione assai preoccupante. Un'atrofizzazione avanzata del lago da non sottovalutare per le  gravi  conseguenze che può determinare, fino a trasformarsi in un fenomeno irreversibile."

Il parco regionale del Vulture racchiude aspetti scientifici legati alla presenza e alla storia geologica del massiccio. Un motivo di larghissimo interesse sul quale, ora a maggior ragione, si concentrano gli interessi del mondo della scienza e della ricerca.

"Questo dato emerge allorquando mettiamo in essere il massimo del rispetto per i  luoghi: la tutela che diventa elemento di rilancio e di sviluppo in tutti i sensi dell'intero territorio. Quindi la tutela come elemento dinamico e non di semplice conservazione dell'esistente.
Un tragitto che il parco dovrá attivare avvalendosi dell'apporto della ricerca. E ciò dovrá essere alla base di un turismo differente. Abbiamo bisogno di mettere in campo delle tutele adeguate, nel senso che tutti i soggetti interessati dovranno spingersi verso livelli più elevati nella loro presenza e nelle molteplici attività vecchie e nuove, unica condizione per attrarre un turismo di maggiore qualitá, adeguato alla posta in gioco di Monticchio laghi e del Vulture nel complesso. Per la Basilicata 2019 e oltre una carta importante. Anzi un vero banco di prova." 

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