venerdì 3 novembre 2017

MATERA CITTÁ DELLE RADIOSTELLE


                           
IL CENTRO DI GEODESIA SPAZIALE A MATERA 


Tra tanti Sassi e tante chiese rupestri sembra strano che non ci sia posto, nell'immaginario degli osservatori, per una veritá grande ma finora nascosta, se non proprio (involontariamente?)  occultata: il ruolo scientifico di Matera nel quadrante internazionale e non solo europeo. Un dato di prima misura sul quale si sofferma il sindaco De Ruggieri e sul quale fa perno l'intuizione di Marcello Pittella, governatore della Basilicata, abituato a superare vicende locali e storie di una cultura fin troppo tradizionale per guardare avanti con una buona dose di realismo.
Sarebbe utile che il traguardo del 2019 fosse anche questo, vale a dire quell'insieme di attenzione all'arte, alla storia ma anche ad una vocazione moderna e scientificamente riconosciuta di cui Matera è espressione.
Il Centro di Geodesia spaziale, sulla Murgia verso Santeramo, da dove vengono inviati potenti segnali radio diretti alle Quasar (le radiostelle) è la dimostrazione della esistenza dei numeri necessari, delle professionalitá adeguate e della ricerca che Matera ha prodotto facendosi forte del suo passato e della sua capacitá di imporsi un ritmo di sviluppo frutto di una cultura elevata. Una sorta di formidabile mediazione tra passato e presente, operata con vera sensibilità e profondo dinamismo di cui i materani sono capaci non da oggi.
Paradossalmente i film da Pasolini a Mel Gibson sono la sintesi di tutto questo e non solo.  E probabilmente, per non dire certamente, anche di una visione totalizzante che porta questa parte della Basilicata a guardare oltre il petrolio e tante minute questioni di campanile, rivelatesi prive di contenuti e assolutamente deleterie.
Matera ha avuto da sempre grandi aspirazioni a coltivare umanesimo e scienza e a diventare espressione di un modi di intendere con spirito moderno la vita e il futuro di una terra dalle mille potenzialitá insite nella coscienza civile di un popolo, prima di tutto.
Modernizzare  al massimo il traguardo del 2019, che non è afffatto un'icona: ecco il punto di partenza e non solo il riconoscimento ottenuto, per quanto importante.
Partire di qui per cambiare Basilicata e Mezzogiorno. Ecco il percorso giá tracciato e ancora da completare, indubbiamente. Sicchè la carenza, per quanto parziale, di infrastrutture non può inficiare un lavoro iniziato quando l'Unesco e l'obiettivo della capitale della cultura erano soltanto in mente dei.  Vale a dire decenni e decenni orsono, quando si capiva che la posta in gioco era ben più importante dei problemi, per quanto essenziali, del vivere quotidiano. Una rigorosa proiezione nel futuro ha fatto grande Matera, non vi è dubbio.
Sicchè la presenza di Aurelia Sole, rettrice dell'Universitá della Basilìcata, e dello stesso Paolo Verri deve puntare a imprimere una sterzata al cammino verso il 19 gennaio del 2019 dando slancio a un'idea che smetta di considerare Matera Sassi e soltanto Sassi con fiumi di turisti negli antichi quartieri di tufo. Orientare le comitive verso le parabole del Centro di Geodesia sarebbe non solo una novitá, quanto un'idea appropriata e intelligente.

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