martedì 3 ottobre 2017

GOVERNARE CON IMPEGNO LE ISTITUZIONI



“Dallo studio Vis sono emersi due dati a mio giudizio significativi: il primo è che non esiste alcuna contaminazione di acque superficiali, il secondo è che non ci sono nemmeno tracce sul suolo, in oltre quaranta punti indagati in un’area di circa tre chilometri e duecento metri”.
L'intervento di Marcello Pittella, in chiusura di un lungo e difficile dibattito sul tema del petrolio e della Vis (la valutazione di impatto delle estrazioni sulla salute), ha messo a fuoco un dato da non sottovalutare. Il governo della Basilicata continua ad affrontare una delle sfide di maggiore portata per una intera classe dirigente riuscendo a richiamare sulla questiine petrolio l'atten zione di organismi nazionali di grande prestigio, quali Ispra, Cnr, ministeri della salute e dell'ambiente che si sono uniti ad Arpab e Asp per condurre accertamenti di valenza scientifica sulla ricaduta delle estrazioni petrolifere in Val d'Agri. Una sinergia mai verificatasi da quando l'Eni dette il via al primo progetto di sviluppo olio, con un investimento di un miliardo tre milioni e seicentonovantesette mila euro. Cifre da capogiro per la fine degli anni Ottanta.
Nel corso della riunione straordinaria del Consiglio regionale, dati alla mano, Pittella ha confutato uno per uno gli allarmismi, le paure, e soprattutto la sfiducia nell'operato del governo che guida. Gli ha fatto eco l'intervento del titolare dell'Ambiente, Francesco Pietrantuono, che ha fornito una serie di dettagli sulle azioni intraprese, a livello locale e  nazionale, e sulle prospettive che si aprono oggi.  
Ma l'intervento di Pittella ha superato il livello del dibattito attuale su Aia e Vis, per affrontare il nodo dei criteri di governo di una regione fino a ieri ai margini del dibattito nazionale e oggi, si può dire, in una posizione di tutto riguardo. 
Non esiste contaminazione di ambiente e acque superficiali: ecco il punto di partenza del suo discorso che lancia un messaggio a maggioranza e opposizione mettendo sotto gli occhi di tutti un modo di lavorare e di fare politica nelle istituzioni. 
"Nei miei quattro anni di presidenza abbiamo affrontato tante criticitá: molte le abbiamo risolte, non tutte chiaramente. Ma le criticitá ambientali non sono argomento di facile soluzione. Se qualcuno è in grado di venire da questa parte e di provare a risolvere in pochi anni i problemi che hanno caratterizzato la vita regionale in tema ambientale, allora lo faccia, si accomodi. Lo aiuteremo a governare. Ma senza urlarci contro e senza urilizzare la paura e la precarietá per recuperare un minimo di visibilitá. In fondo le cose che contano sono quelle che si fanno."  
Dibattito apertissimo destinato a proseguire proprio mentre si arricchisce di alcune riflessioni essenziali, e che dá conto di quanto si sta facendo. Una svolta nel modo di fare politica, sotto gli occhi di tutti. 

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