venerdì 22 settembre 2017

"IL MEZZOGIORNO CHIEDE AL NORD DI RIMANERE UNITI E COESI"



Si registra un nuovo interesse per la Basilicata, in campo nazionale e non solo. La scadenza del 2019, con Matera capitale europea della cultura, è scandita da una serie di importanti iniziative dalle quali dipende un cambiamento di rotta nel percorso, finalmente non più ad ostacoli insormontabili, verso il raggiungimento di quel diritto alla paritá rispetto ad altre aree del Centro Nord. Un fattore di equilibrio, ma anche al tempo stesso una questione di prestigio per una terra fino a ieri considerata ai margini di un po' tutto: dallo sviluppo alla capacitá di competere. 
La Basilicata a Radio anch'io, la trasmissione di radio uno Rai, è da considerarsi un evento significativo che apre senza dubbio reali possibilitá di far conoscere, divulgare, affermare le caratteristiche di questa terra non più considerata inefficiente  ma apprezzata per il suo bagaglio di cultura, di scienza, di storia e archeologia. Ma anche sotto il profilo del valore del suo patrimonio naturale. 
Intervenendo nella trasmissione il governatore lucano Marcello Pittella ha parlato della necessitá di una coesione nazionale, oltre ogni divergenza e al di lá di qualunque contrapposizione da ritenersi oggi inopportuna e controproducente. Importante traguardo questo, ma soprattutto importante messaggio al Paese per affrontare il nodo di una vera unitá nazinale sul terreno, spesso insidioso, di uno sviluppo uguale e non frammentario, disuguale se non parziale. Area per area come è accaduto fino a ieri. 
"Il Mezzogiorno chiede al Nord di rimanere uniti e coesi". Ecco il senso di una proposta politica da non sottovalutare. La trasmissione era dedicata alla questione catalana e al referendum per l'autonomia del Veneto e della Lombardia. "La perdita della possibilita' di una cooperazione interregionale non giova all'autonomia di una singola regione. Solo il Paese unito può rappresentare un valore aggiunto nella sfida globale." 
Basilicata, avanti tutta, viene da osservare al di lá di qualunque spirito di campanile e di ogni difesa del piccolo è bello. C'è insomma di che riflettere: se si è capaci di intervenire in un dibattito su questioni internazionali e su vicende italiane di larga portata, evidentemente ogni retaggio negativodel passato appare relegato nell'angolo dei ricordi.
Operazione non facile, senza dubbio. Ma tuttavia una scelta che potrá consentire di guadagnare rapidamente terreno, se non addirittura di superare nella competizione del giorno per giorno chi riteneva di essere arbitro esclusivo  del cammino verso lo sviluppo. Un sentiero che oggi appare quantomeno più aperto e non condizionato da antiche categorie di pensiero. Legate ad un tempo ormai cancellato dalla storia. 

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