martedì 18 giugno 2013

I FILI DELL'AMORE IN QUESTA SOCIETA' DISTRATTA



                        


                          un momento della giornata
"Istituzionalizzati" è un termine inconsueto: sta a indicare una miriade di bambini in tenera etá che non hanno famiglia e vengono per questo affidati alle istituzioni, appunto. Nel mondo non si sa quanti sono, coperti da una indifferenza totale per il loro destino. Quasi fossero oggetti messi da parte, in attesa di una mano generosa che possa in qualche modo affidarli a quelle famiglie in lista di attesa per poterli adottare e garantire loro un futuro di affetti, al riparo dalla solitudine, un male del nostro tempo.
Un dramma umano, una sorta di consuetudine del l'abbandono che interessa le popolazioni dell'Africa, ma anche tanti paesi della moderna e civilissima Europa.
Un dramma che emerge dai retroscena di un libro "I fili dell'amore" pubblicato dal gruppo di volontariato della chiesa di Sant'Anna a Potenza, in occasione della giornata delle famiglie adottive, in un clima di festa ma che non è valso a dissipare quella terribile cappa di incertezza e di oscurantismo destinata a pesare sul futuro di chi vive un disastro umano di proporzioni assai rilevanti: non avere una famiglia d'origine. Anzi, essere stati rifiutati, buttati via. Trattati come oggetti di cui disfarsi, peggio ancora.
Il libro, frutto di un lungo lavoro di Donata Larocca, di analisi e assemblaggio delle varie esperienze presentate, è un contributo alla conoscenza del mondo, spesso inspiegabile e forse misterioso, delle adozioni. La parrocchia di Sant'Anna ha una struttura che opera a livello internazionale in questo campo e ogni anno celebra l'evento per invitare quanti attendono un bimbo da adottare a essere sempre più numerosi. Numerosi e incoraggiati da una volontá di riuscire a superare i tanti ostacoli burocratici, enormi e spesso insormontabili.
La prefazione è di Anna Genni Miliotti, toscana di origine. Una donna che è riuscita a fare della sua passione per i bambini, un vero e proprio lavoro. Una occupazione stabile. Un punto di riferimento nella sua vita.
In chiusura le pagine curate da Mirella Schiavone, avvocato, impegnata nel CVS di Sant'Anna. Un contributo lucido e mirato alla conoscenza della storia delle adozioni prima di tutto. Dall'antichità fino ai nostri giorni con dettagli poco conosciuti.
Un libro finalizzato anche ad aprire un dibattito in campo giuridico su questo argomento, al quale il legislatore non sembra voler dedicare un interesse qualificato e costante. Farebbe bene il Parlamento a valutare con maggiore attenzione, tra le pieghe della crisi, il fenomeno di chi attende di essere adottato e di chi mostra la disponibilitá di compiere un gesto dai riflessi inevitabili sulla vita, non solo dei singoli. Ma di una intera comunitá. 

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