mercoledì 5 giugno 2013

GERARDO FERRETTI, UN SINDACO PER IL PARCO

                                   Gerardo Ferretti (foto di Rocco De Rosa) 

Una finestra aperta, anzi spalancata, sul Parco nazionale dell'Appennino lucano e soprattutto una gran voglia di fare per cambiare davvero le cose, senza peraltro considerarsi l'uomo dalle grandi doti. Ma con molta umiltá e con vero spirito di servizio.
Gerardo Ferretti, alle battute iniziali della sua esperienza di primo cittadino di Pignola, il centro a due passi da Potenza, dice una cosa che mi sorprende positivamente: per lui l'obiettivo è quello di costruire, insieme al Presidente Mimmo Totaro e agli organi dirigenti, un parco a misura dei bisogni della gente, amato e rispettato. Non odiato, come accade per le aree protette, specialmente al Sud. Un amore per questa realtá da far crescere giorno per giorno. Non solo. Legare la gente alla nuova creatura, nata dopo molti travagli e un lungo periodo di attesa, è davvero una sfida. Non tutti sanno che del Parco si parla sin dalla legge finanziaria del lontano1988. Dopo quell'evento un lungo silenzio con molti appetiti e tanti tentativi andati a vuoto di riuscire a imbrigliarlo. A condizionarlo.
Gerardo Ferretti non sembra seduto sulla poltrona che si è conquistato con il consenso della gente. Ma lo vedo, piuttosto, accanto a un albero o in una radura a contemplare i veri gioielli della natura, da Rifreddo ad Arioso, alle cime che sovrastano la cittadina delle intense stagioni di lotta per la difesa della montagna e del suo patrimonio, in un tempo abbastanza lontano. Lontano ma non cancellato dai ricordi della gente. A proposito di Rifreddo la baraccopoli va spazzata via. Occorre ripristinare un po' tutto, accenna con il piacere di chi ha un bel progetto da non lasciar cadere nel nulla.
Un sindaco così ci vorrebbe in ogni comune, piccolo o grande non importa. Ma la sua verve finisce per legarlo indissolubilmente a un progetto di parco alimentato dalle passioni dei cittadini, anzitutto. Poi vengono il Ministero, la Regione, le mille spinte politiche...i mille ragionamenti sul che fare, in fin dei conti, di un parco circondato dal petrolio. Per non dire assediato dalle trivelle.
Il neo sindaco pensa anzitutto al Piano dell'area protetta. Alla comunitá destinataria dei benefici, ma anche dei sacrifici per far crescere il Parco nazionale e metterlo in grado di rappresentare un'offerta natura di tutto riguardo, in cui la storia, del passato e del futuro, é davvero il segno dei tempi.
Ciò che più conta è l'impegno da spendere a piene mani, senza risparmiarsi, sostiene il novello sindaco pignolese contribuendo ad affrontare uno per uno tutti gli ostacoli che si presentano. Un bel fardello di responsabilità! Mica poco.
E intanto si appresta a dialogare con i giovani e con i suoi concittadini per diffondere quella coscienza della valorizzazione delle risorse e della loro tutela, in grado di rappresentare una garanzia per un parco fatto non solo di vincoli e di proibizioni, ma soprattutto di sviluppo. Anche secondo l'ottica dell'adesione alla Carta europea per un turismo sostenibile.
A proposito di turismo Ferretti si confronta con esperti e organizzatori, anche fuori regione, dove questo comparto è determinante da tempo. Il suo sogno è quello di riuscire a vincere questa sfida. Una delle tante che si appresta ad affrontare senza lasciarsi condizionare da nulla ma dando retta alle sue idee.

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