martedì 6 dicembre 2011

RIGORE,CRESCITA,EQUITA'. MA SIAMO SICURI?

Non manca molto all'avvio della fase di decollo della manovra più netta e più drastica, ma forse anche più impietosa, dal dopoguerra ad oggi nonostante il compito gravoso di salvare l'Italia dal fallimento. Per Natale il regalo sarà certamente servito, a cominciare dagli aumenti delle accise sui carburanti, destinati a provocare una impennata del costo della vita con conseguente riduzione dei consumi. E già Confcommercio parla di recessione che significa non solo meno consumi e meno sviluppo, ma soprattutto meno lavoro. I lucani, soltanto in questo caso, possono dirsi fortunati: cominciano infatti ad arrivare nelle case le buste sigillate contenenti i PIN per l'uso della carta carburanti che regalerà a ciascuno degli abitanti della Basilicata ben 90 euro di rifornimento per ogni patentato. Un regalo importante...Non vi è dubbio.
Ricordate lo slogan delle domeniche senza macchina (per risparmiare benzina) della metà degli anni Settanta? “Se non vuoi andare a piedi prendi l'asino!” Eravamo solo alla preistoria del disastro e quella che appariva una iniziativa di per sé pesante per la gente era soltanto acqua e zucchero. Come dire un' aspirinetta rispetto a una cura da elefante. Il paragone regge.
Tuttavia l'assoluta novità di questa manovra è rappresentata dall'uso di una terminologia anch'essa senza precedenti. Chi mai aveva sentito parlare di spread fino a qualche mese fa? Ora questa parola è diventata un indicatore del destino dei popoli, ma soprattutto del destino degli italiani. Se cresce siamo perduti. Dobbiamo augurarci che si riduca per avere meno guai in vista. Ci sono intanto degli interrogativi che angosciano. A detta dell'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi, nelle casse delle banche internazionali (che non disdegnano l'Italia come base di riferimento) ci sono ben 12 mila miliardi di euro. Ci si chiede se non sia il caso di utilizzare per la grave circostanza del momento almeno una piccola fetta di questo enorme patrimonio, capace di cambiare da un momento all'altro il destino della borsa, l'andamento dell'economia, il cammino faticoso dello sviluppo. Prodi ha messo in risalto questo dato. Ma cosa realmente potrà accadere? Altra domanda inevitabile.
E sempre a proposito dei quesiti che gli italiani si pongono in queste ore c'è il tema dell'equità. Altro nodo spinoso giacchè si sente parlare di misure temporanee che gravano soprattutto sui redditi medio bassi. E i grandi patrimoni, le grandi ricchezze? Sarebbe interessante capire se in questa magnifica Italia esiste una banca dati (a parte il fisco) di chi più possiede e fino ad oggi ha pagato meno. Quando ha pagato! E se esiste perchè non la si rende davvero pubblica, nel rispetto del diritto alla privacy ovvio, considerato peraltro che di evasioni (altro capitolo amaro) non si parla granchè nella manovra e nelle note illustrative, ampiamente pubblicate dalla stampa. Finiti in una comoda soffitta, probabilmente, gli evasori stanno studiando come mettere a punto la loro manovra per dare una risposta a Monti ed evitare di finire nella rete di chi possa dar loro la caccia. Le cifre sull'evasione fanno rabbrividire: fiumi di denaro che sono alla base dello sfascio e avrebbero potuto quantomeno rendere ben più solida la base finanziaria e l'economia stessa del Bel Paese, anche in presenza di manovre speculative e di “operazioni di stima” che le agenzie di rating stanno ponendo in essere, in un clima pesante e oscuro. Ma soprattutto a volte indecifrabile. Dare delle pagelle puo' essere logico e ammissibile entro certi limiti. Meno logico l'effetto di un'azione finalizzata a fare arretrare un intero paese e il suo sviluppo. Se non proprio a spingerlo sull'orlo del burrone.
C'è però in tutto questo una nota umana, che non lascia indifferenti gli italiani. Le lacrime della Fornero passeranno alla storia come un tentativo di umanizzare la manovra e di renderla “a misura d'uomo”. Buon segno, visto peraltro che si tratta di una donna. Ma anche l'ironia di Monti non è da meno. Il Presidente del Consiglio dice alla sua collega durante la conferenza stampa: commuoviti pure ma correggimi se sbaglio.
                                                                 Rocco De Rosa    

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