martedì 20 dicembre 2011

LE TANTE VERITA' ANCORA DA SCRIVERE

"La verita' su Via d'Amelio non e' stata ancora scritta."  Si chiude così il servizio del Tg1 dedicato al il sopralluogo del collaboratore di giustizia, Gaspare Spatuzza, al garage dove fu confezionata la bomba per uccidere Paolo Borsellino e la sua scorta. Verità ancora da scrivere, eppure sono trascorsi quasi venti anni dall'agguato che costò la vita al magistrato, espressione di una giustizia vera e pronta a non arrestarsi davanti a nulla. Frattanto Spatuzza e' diventato un collaboratore di giustizia, ma nella sostanza nulla e' cambiato.
Altre verità, altri dettagli potranno venire alla luce. Probabilmente. Che forse finiranno per smentire la versione finora conosciuta su quell'attentato di mafia che ha sconvolto l'opinione pubblica italiana e  internazionale. Altre versioni, altre facce di una stessa medaglia forse emergeranno. Ma chi mai avra' la certezza di poter conoscere le responsabilita' vere di quello e di altri fatti di mafia? Chi potra' essere soddisfatto del lavoro dei magistrati? Interrogativi che ci poniamo ogni giorno, ogni istante. A proposito: quante verita' dovranno ancora essere scritte, sulle quali pesa il dubbio (o la certezza) che non saranno mai scritte?
Parlare di via D'Amelio e' come toccare il cuore della societa' italiana. Il solo pensiero di quell'evento fa tremare: il ricordo delle immagini, dei volti straziati, della citta' violentata sono cose che non si cancellano. Come non si cancella la ferocia della bomba. Non si cancellano le lacrime dei familiari di quel dignitoso e grande servitore dello Stato.
Tutto questo avrebbe dovuto portare magistrati  e inquirenti ad avvertire la responsabilità ' di andare fino in fondo.  Con scrupolo, con coscienza professionale, con il senso del dovere. Ma soprattutto con l'obiettivo inevitabile di dare risposte certe. Definitive. Senza correre il rischio di una mezza verita', assolutamente inservibile. E offensiva.
E di mezze verità il Paese e' stracolmo. Quasi per un disegno diabolico che si ripete in tante occasioni fino al punto da far venire la nausea a tante, tante persone oneste. Non e' retorica.  E' solo un'amara constatazione che fa crollare ogni fiducia negli apparati dello Stato.
Quello Stato che dice e poi smentisce, che tenta di accreditare un pudore inesistente. Che si professa capace di affrontare qualunque sfida... Che si dice garante di ogni cittadino, della sua sicurezza, dalla sua vita insomma.
A proposito di vita! Si ritorna a parlare della vita di Emanuela Orlandi finita nel nulla. Quasi quarantamila persone chiedono giustizia e verita' per Emanuela, come per tanti altri casi ancora irrisolti. Una raccolta di firme sta andando avanti sul Web e non solo. Ha il senso di un atto di accusa formidabile. Che nessuno potra' ignorare. Questo almeno e' certo! 

                                                 Rocco De Rosa

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