sabato 18 giugno 2011

TRIVELLE NEL MARE JONIO – Belisario insorge.

Nel buio della notte, in Val d'Agri, tante minuscole luci rendono il paesaggio simile a un presepe permanente. Sembra realizzato da mani generose, preoccupate di fare della Basilicata la terra dei paesaggi incontaminati e delle bellezze da godere a più non posso. Ma così non è. Quelle luci scompaiono con il giorno e la realtà appare in tutta la sua evidenza: sono le luci delle trivelle che perforano in profondità, a centinaia e centinaia di metri, il sottosuolo di questa terra, umile e generosa, ma anche inconsapevolmente incapace di dire basta. Basta all'eccessivo sfruttamento del sottosuolo, basta alla disoccupazione e all'esodo inarrestabili, basta all'immagine di questa terra cenerentola, ben lieta di essere saccheggiata a favore degli sceicchi del petrolio che incassano ogni giorno fiumi di denaro, alla faccia dei lucani bonaccioni e distratti.
Da anni circola intanto la voce di imminenti trivellazioni nel mare jonio, ad un passo dalle coste del Metapontino e dai terreni fertili e meravigliosi che furono definiti la California del Sud Italia. Altro che California!
Il Senatore Felice Belisario fa sentire la sua voce. Chiede il blocco di ogni possibile attività di ricerca in mare: che si lasci almeno quello a questa regione ormai crivellata ovunque. Tra poco vedremo le trivelle alla periferia di Potenza e nelle piazze dei comuni. Un monumento alla tecnologia? Non credo. Piuttosto il segno di tempi che non si rassegano a rinunciare al richiamo del profitto e alla orribile moda dello sfruttamento di tutto. Nulla escluso.
Raffinati linguisti e amanti di una terminologia idonea, che valorizzi e non calpesti il nostro italiano, si ribellano per l'uso smodato della parola SFRUTTAMENTO. Dicono che bisogna sostituirla con un altro termine, ben più adatto e raffinato: COLTIVAZIONE di idrocarburi. Immaginate i lucani coltivatori? Alle prese con le sonde, le trivelle, i pozzi e intenti a portare a casa ognuno la sua damigianetta maleodorante e nauseabonda di petrolio. Sarebbe la scena di un film, non ancora girato, mentre ben altre immagini sono sotto gli occhi di tutti! 

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