sabato 11 giugno 2011

Pittella e il caso Battisti


La dura reazione di Gianni Pittella, Vicepresidente del parlamento europeo, alla notizia della liberazione di Cesare Battisti merita un'adeguata sottolineatura. O, meglio, merita di non essere trattata alla stregua di un intervento qualunque su normali temi di politica internazionale.
L'Europa non è indifferente rispetto a un problema tutto italiano, che si riferisce alla richiesta di estradizione per punire adeguatamente una persona responsabile di crimini commessi per finalità terroristiche. Ed è già questo un valido motivo per dare risalto all'iniziativa di Pittella. Ma c'è qualcosa di più. Una voce autorevole della Basilicata supera i confini locali e nazionali e diventa essa stessa un elemento di rilievo politico nei rapporti tra le nazioni. E' il tema sul quale occorre riflettere, indipendentemente da qualunque altra considerazione, quando si parla del peso di questa terra e del suo futuro. Quando si riflette sulla marginalità della Basilicata e sul suo scarso rilievo in campo nazionale a proposito, ad esempio, delle risorse di cui dispone e sul ruolo che svolge al servizio del Paese.
Su questi argomenti, destinati in ogni caso ad avere un peso inevitabile, il dibattito sembra di volta in volta perdere quota e ridursi a semplici considerazioni che non fanno peraltro molta strada e non producono effetti apprezzabili. Legittimo chiedersi quali sono le ragioni alla base di un certa indifferenza o, se si preferisce, della mancanza di una risposta adeguata.
L'intervento del vicepresidente Pittella dimostra, oltretutto, che il Sud dispone di un'autorevolezza tale da consentirgli di non sentirsi secondo a nessuno, mettendo in luce quella cultura politica e quel grado di sensibilità in ordine a problemi come la liberazione di Battisti da non sottovalutare, né in ambito italiano, né a livello internazionale.
Un evento che pesa come un macigno avrebbe richiesto ampie iniziative di sostegno e una larga mobilitazione dell'opinione pubblica meridionale a voler sottolineare che il problema della rappresentanza ai massimi livelli non è certo insignificante. In questo la funzione dei media non è poca cosa. Tutt'altro.

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