sabato 21 settembre 2024

PADRE PIO IERI E OGGI


                        




Poco dopo la mezzanotte del 22 settembre 1968, i frati del convento di San Giovanni Rotondo decidono di avvertire  il dottor Giuseppe Gusso, anestesista e chirurgo di Casa Sollievo della Sofferenza,  chiedendogli di recarsi urgentemente nella cella di Padre Pio. “Il Padre sta molto male” l’unico messaggio a Gusso che giunge e si prodiga di rianimare il loro confratello, rendendosi conto però che è in fin di vita. Trascorrerà qualche ora e poco dopo le 2,30 Padre Pio emetterà l’ultimo respiro invocando Gesù Maria, Gesù Maria.

Si concludeva così il cammino terreno del figlio di Pietrelcina, il cappuccino segnato dalle stimmate, il sacerdote che aveva dedicato la sua esistenza alla preghiera e alla lotta contro satana, per combattere le insidie del male. 

Cinquantasei anni dopo quell’evento, la comunità dei fedeli di ogni parte del mondo ricorda quella data che la storia non cancellerà mai. 

Alle 17 di oggi avrà inizio la solenne veglia davanti al Convento di San Giovanni Rotondo che accolse San Pio per mezzo secolo per rendergli omaggio e ricordare le tappe del suo lungo cammino segnato dalle due guerre mondiali, una prova durissima come la definì il Frate. Particolarmente fitto il programma delle iniziative.

Un ricordo che riporta alla mente mille episodi legati alla sua santità, il carisma di un umile sacerdote, la fisionomia di un santo del nostro tempo.

Approfondire le origini del suo pensiero corrisponde al tentativo di conoscere la vita e le opere del Padre, tra le quali spicca certamente l’idea di tendere una mano ai poveri e ai sofferenti con Casa Sollievo, l’ospedale nato dal nulla che rappresenta certo un punto fermo nel percorso terreno di San Pio. 

Ripropongo la mia ricerca , appunto sul pensiero di questo grande della Chiesa, sapendo bene che essa è tutt’altro che un punto di arrivo. Ma l’inizio di un itinerario lungo e difficile, talvolta finanche impossibile.

 


  

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