lunedì 5 settembre 2022

NON E' POSSIBILE VIVERE IN UN MONDO COSI'



           
                          
                              Mensa dei poveri a Milano                     

           

Chi mai avrebbe immaginato che il Nord ricco e produttivo, per anni modello consolidato di sviluppo, potesse ad un tratto nascondere nel suo grembo una povertà davvero allarmante, con persone che lavorano ma non sono in grado di provvedere a sé stesse, o di arrivare con il salario o la pensione a fine mese? 
A fornire un’immagine reale di tutto questo sono le numerose mense, sempre più affollate da persone indigenti. La Formica, le Caritas diocesane e diverse organizzazioni umanitarie distribuiscono migliaia di pasti al giorno, spesso nel totale silenzio, quasi si trattasse di un evento da considerare normale o fisiologico. Ai margini della società del benessere.
L’inflazione erode il potere d’acquisto del denaro, rende tutti più poveri ed i poveri incapaci di rialzarsi e proseguire il loro difficile cammino.
Sullo sfondo una speculazione di cui non abbiamo e forse non avremo mai contezza, per le reali dimensioni e la portata del fenomeno: brucia migliaia di miliardi, determina rialzi dei costi delle materie prime, influisce sul quotidiano in maniera imprevedibile. Nulla riesce a sottrarsi a questo mostro che ci costringe a interrogarci su quanto accade, la guerra più di tutto, frutto di interessi miliardari collegati alla prospettiva di ridisegnare vecchi e nuovi equilibri e di riscrivere finanche la geografia dei territori.
 Non una generica speculazione, considerata fino a ieri quasi inevitabile se non addirittura parte dei sistema, ma una speculazione legata al cibo, alla sopravvivenza degli esseri umani con poche aree ancora immuni e zone ad altissimo rischio, a cominciare dai paesi del Nord Africa. Una rete di uomini e progetti in grado di mettere in ginocchio il mondo con disegni capaci di tutto, di sovvertire qualunque equilibrio a qualunque latitudine.
E’ forse questa la nuova regola imposta da una globalizzazione dagli aspetti inediti?
Non è da escludere affatto. 
Il programma di Riccardo Iacona (Presa diretta - Rai Tre) ha aperto squarci di verità a dir poco sconcertanti, un campanello d’allarme per l’Europa e l’Italia in primo luogo.
Presa diretta ha dato la parola agli speculatori, ha consentito loro di parlare in Tv, cosa fino a ieri impossibile e assurda, oggi diventata prassi corrente in un sistema privo di garanzie ma legittimato da leggi occulte. Conoscere questo dato di fatto sembra possibile, diventa anzi un’esigenza nonostante siano note le difficoltà per venire a capo di processi stratosferici.
Intorno al cibo ruotano enormi guadagni e manovre politiche, sicchè il cibo stesso è diventato a sua volta valuta di scambio in una situazione legittimata per giunta da una prassi largamente accettata anche da chi dovrebbe combatterla, vale a dire i paesi più fragili con minore peso economico, ma con una gran mole di bisogni da soddisfare per le popolazioni, oggi ridotte allo stremo. 
In che misura tutto questo interessa alla comunità internazionale? E in che misura la partita non può dirsi già persa in partenza? Domande in attesa di risposte.

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