venerdì 15 novembre 2019

VENEZIA E TARANTO, TRAGEDIE CON CUI MISURARSI


                     

Venezia sott’acqua non come sempre, ma con il dramma di tante famiglie e un'economia in ginocchio. Dopo trent’anni il Mose, il sistema di prevenzione e tutela del patrimonio lagunare, non è ancora pronto. Ruberie, ritardi imperdonabili, una disattenzione complice sono dati angoscianti che hanno privato la città delle necessarie difese. Dove erano tutti, non solo i governi che si sono succeduti, quanto le forze politiche senza distinzione alcuna tra maggioranza e opposizione. Dove era la magistratura che, a parte le inchieste avviate con i soliti tempi biblici, non sembra sia stata in grado di vigilare adeguatamente e imprimere la necessaria spinta perché la grande opera progettata e finanziata andasse in porto, è il caso di dirlo. Ora si ricorre ai ripari con l’urgenza dettata dalla catastrofe sapendo bene che indietro non è possibile ritornare e che il danno ha la connotazione di una disastro di proporzioni incalcolabili. 
Legittimo anche chiedersi dove erano l’opinione pubblica, le istituzioni che avrebbero dovuto pretendere una risposta precisa e in tempi ragionevoli poiché il patrimonio di Venezia non è solo turismo e immagine quanto lavoro e sviluppo costretti a indietreggiare paurosamente.
L’altro nodo è rappresentato dalla tragedia di Taranto con l’ex Ilva che diventa un mostro per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie, che ha radici antiche. Un mostro capace di divorare sacrifici e attese, di aggiungere rovina alla rovina del paesaggio e dell’ambiente provocata dai fumi incontrollati dell’acciaieria che hanno seminato distruzione e morte.
Che triste destino è toccato alla Magna Grecia, quel lembo d’Italia legato ad un lontano passato in cui poesia, letteratura, filosofia erano gli ingredienti di una speranza capace di alimentare il futuro per secoli e secoli. Una speranza considerata realtà destinata purtroppo oggi a  sgretolarsi finendo nel nulla, come tante cose degli uomini spesso custodi ciechi del loro futuro. 

                              

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