venerdì 8 novembre 2019

APPENNINO LUCANO, NON SOLO PARCO



                     

I borghi del Parco nazionale (foto R. De Rosa - Riproduzione riservata)



Il convegno previsto per il 16 e 17 novembre a Viggiano e Maratea e dedicato al tema delle imprese e territori resilienti,  apre interessanti prospettive per il Parco dell'Appennino: non solo salvaguardia e sviluppo quanto una spinta verso la possibilità che l’area protetta diventi elemento di forza per un vasto territorio, il cuore del Mezzogiorno interno tra l’antica Lucania e i confini con la Calabria. Operazione di tutto rilievo in grado di favorire quella necessaria integrazione culturale, oltretutto motore di un turismo di qualità. 
Giuseppe Priore, neo Commissario straordinario dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese, è possibilista per quanto attiene ad una svolta che dovrà consistere nella opportunità di avviare un utile confronto con Pollino e Cilento, in maniera tale da alimentare un dialogo con il resto del Sud, soprattutto là dove esistono emergenze storiche e archeologiche, ma anche culturali che s’impongono ai vari livelli. 
Del resto i Parchi  sono elemento di apertura verso il territorio  - fa notare Priore - non semplicemente meccanismi di tutela e valorizzazione dell’ambiente in cui ricadono. Ma segnali di dialogo proiettati verso nuove ipotesi di economia e di partecipazione attiva delle popolazioni tramite il loro diretto coinvolgimento.
C’è peraltro bisogno anche di protezione civile (tema centrale nelle due giornate del convegno) se si considera che l’aggressione alle aree protette non è mai cessata, sotto varie forme e in diversi modi. 
Ben venga dunque un modo di lavorare innovativo rispetto al passato e dotato di autentiche potenzialità che spetta all’opinione pubblica tradurre in eventi e fatti concreti. 
L’assenza della Comunità del parco da molte iniziative degli anni scorsi, andate spesso deserte, deve far riflettere.  Un segnale del distacco tra il quotidiano e gli sforzi per dare a un parco come l’Appennino lucano il peso che merita in una dinamica di rapporti, oggi necessariamente diversi rispetto al passato, e proprio per questo in grado di aprire numerosi scenari, finora tenuti in scarsa considerazione se non proprio sottovalutati.  





     

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