lunedì 23 luglio 2018

MELFI DENTRO MATERA 2019


                          
La FCA a san Nicola di Melfi


Mondi apparentemente lontani, finanche estranei, si integrano e si completano: cultura d’industria e innovazione accanto al passato e al presente della storia dell’umanità. Aspetti destinati a essere un tutt’uno nel lungo cammino che ha portato Matera a conquistare il riconoscimento di capitale europea della cultura in una sorta di fusione perfetta tra realtà diverse ma convergenti. Non certo contrastanti, tutt’altro.
Il dopo Marchionne sollecita questa riflessione. Anzi rende inevitabile uno sforzo comune e largamente condiviso per abbattere ogni possibile steccato tra ambiti vicinissimi ma considerati talvolta stridenti, quanto meno inconciliabili l’uno nei confronti dell’altro, in virtù di vecchie logiche tese a distinguere scienza e tecnologia dall’umanesimo storico e letterario.
La FCA di Melfi, con la ricchezza del suo mondo lavorativo e il peso internazionale della fabbrica di san Nicola, è  un valido supporto in grado di sottrarre Matera alla esclusiva cultura dei Sassi in una dinamica di rapporti davvero piena di contenuti e di futuro.
Non è forse un dato culturale che in questi giorni, purtroppo legati alla fine dell’AD, si parli di Melfi come del punto di forza di una grande azienda di respiro internazionale capace di conferire lustro e autorevolezza alla Basilicata, non solo in vista del 2019. Ma in una dimensione stabile ed estremamente concreta, di portata internazionale.
Del resto la città federiciana è già letteratura, sin dall’avvio dello stabilimento: il “Viaggio a Melfi” di Domenico Cersosimo, ricercatore presso l’Università della Calabria, servì a dare una spinta formidabile per far comprendere cosa la nuova realtà industriale lucana potesse rappresentare in un’ottica ben diversa da quella della  semplice azienda produttrice di autovetture. La Fiat oltre il fordismo fu un argomento di tutto rilievo. 
Sicchè alle porte del 2019, e nell’ottica della svolta per la FCA, per quanto improvvisa e imprevedibile, c’è da sperare in quel prosieguo del prestigio di Melfi da collocare al centro del peso di Matera che perciò stesso dovrà avere caratteristiche, peculiarità e sostanza del tutto analoghe a quelle finora manifestate. Sotto questo profilo sono del tutto condivisibili le attese dei lavoratori che varcano i cancelli della fabbrica lucana con la speranza nel futuro da costruire giorno dopo giorno con il massimo impegno di tutti.         


  

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