mercoledì 25 luglio 2018

MATERA CAPITALE, PROMOZIONE UMANA


                       

Palazzo Lanfranchi nel cuore di Matera (foto Vito De Rosa - Riproduzione riservata)


«Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. 
Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.  
L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio».
Esordisce così Francesco Lenoci, economista, docente in Cattolica a Milano, legato alla sua Martina Franca in cui si riconosce in pieno ma non per un semplice spirito di campanile, quanto per un autentico gesto di condivisione che lo porta a sentirsi parte della storia del Sud.
Sicchè a Matera 2019 lui è di casa, nonostante non appartenga ai vari gruppi, alla Fondazione, a quel movimento che intorno all’evento sta costruendo un lungo itinerario destinato a proiettarsi negli anni successivi al fatidico ’19 per evitare che la celebrità di un tempo breve finisca per svanire giorno dopo giorno, con un arretramento davvero pericoloso.  
L’incipit del suo argomentare su Matera, tuttavia, è di un grande della storia del Mezzogiorno e della Chiesa. E’ il pensiero di don Tonino Bello, il vescovo degli umili e dei poveri. Il sacerdote che ha predicato il Vangelo facendo propria la semplicità degli emarginati. Ecco il senso di una cultura lontana dalla provvisorietà e dall’effimero.
Per Francesco Lenoci Matera è un evento di dimensioni grandiose. Capace di imporsi in un’ottica non solo italiana ma internazionale.
“Tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la gioia di visitare Matera hanno testimoniato e continuano a testimoniare senza soluzione di continuità l’apprezzamento per l’entusiasmo e l’innovatività alla base dell’approccio culturale e artistico. 
Resta da risolvere il problema di come trasmettere tali gioiose conoscenze a chi non ha ancora visitato Matera.
Ebbene, ci ha pensato un nome per tutti, Cataldo Albano, grazie alla magia della fotografia, innovando sapientemente quest’arte con lo spirito del luogo (genius loci) e la tecnologia.
La bellezza naturale, straordinaria di Matera, città dallo scenario spettacolare, incomparabile, emerge con immediatezza dalle foto e con grande emozione dal video.L’architettura rupestre, e non solo, di Matera si staglia nelle foto dagli orizzonti stupefacenti….dall’alto, dal basso, di giorno, di notte.
Come insegna l’incredibile ed entusiasmante esperienza di “Mare Culturale Urbano” a Milano, anche Matera avrà bisogno di imprenditori sociali culturali contemporanei.
Definire contemporaneo è difficile, ma ci provo. 
Non è contemporaneo non essere sociale.
Non è contemporaneo accumulare e aumentare il proprio privilegio a discapito degli altri.
Non è contemporaneo investire senza sognare.
Non è contemporaneo costruire la sostenibilità di un progetto senza errare. 
Soprattutto, non è contemporaneo sbagliare da soli.
Questo deve essere il sogno degli imprenditori sociali culturali contemporanei.
 Matera deve imparare che ci vuole molta forza per costruire il cambiamento e che, se non si cambia, il sogno si spegne.”





                                

Matera oggi (foto VdeR) 

















































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