domenica 16 aprile 2017

SASSO, IL "MIRACOLO" DEI PONTI TIBETANI


                       
Sasso Turisti sui ponti tibetani (foto R. De Rosa) 
All'improvviso Sasso ha cambiato volto. Il meraviglioso borgo nel cuore della Basilicata interna, che per anni e anni aveva atteso invano una svolta nello sviluppo e nella sua tradizionale economia agro-silvo-pastorale, con la Pasqua 2017 è stato letteralmente preso d'assalto da turisti e visitatori che hanno affollato all'inverosimile l'accesso ai ponti tibetani sospesi nel vuoto a più di cento metri dal suolo inaugurati agli inizi di aprile. Turismo del brivido? Forse, ma non solo.
Da Roma e da mezza Italia sono arrivati a centinaia i vacanzieri dei ponti alla luna, definiti così in omaggio all'ing. Rocco Petrone, l'uomo della Nasa e del progetto Apollo, originario di Sasso, appunto. Ristoranti e bar stracolmi. Antonio, della Pizzeria 85, rifiuta le prenotazioni sfavillante di gioia. Agnese, una giovane signora titolare di un piccolo bar sul sentiero dei ponti, non sta nei panni. Ha cambiato volto, addirittura.
In fila, ad attendere il proprio turno per fare il giro dei ponti, anche il sindaco della minuscola cittadina Rocco Perrone con i suoi familiari, cui si deve l'idea realizzata da maestranze del Nord con lunghi mesi di lavoro sotto la guida di tecnici esperti in questo tipo di costruzioni. 
Perrone sorride, è quanto mai soddisfatto, ma è dire poco: mai una Pasqua così ricca di entusiasmo e di emozioni. Un viatico che lo accredita oltretutto come il sindaco capace del  miracolo economico del suo paesino, rinato da una marginalitá che dieci, venti anni fa sembrava senza sbocchi. Un santo laico insomma. Un risultato che non potrá non avere un seguito in sede elettorale presumibilmente. Come si fa a negare un posto alla Regione o in Parlamento a un personaggio così? Sarebbe un delitto, operazione da ciechi e sordi. Da autolesionisti. Ma via, non accadrá! 
Ora si pone il problema del tipo di rapporto da costruire  con il Parco nazionale dell'Appennino lucano, di cui Sasso era ed è, a maggior ragione oggi, la porta più importante e autorevole. Il Parco deve considerare la grande novitá dei tibetani come uno strumento funzionale al suo stesso sviluppo e al suo futuro. Il viaggio nel vuoto consente di ammirare oltretutto gole rocciose e paesaggi da fiaba, ai piedi del Pierfaone il monte che rappresenta tuttora un formidabile serbatoio di acqua nella Basilicata delle grandi risorse da mettere a frutto. Del resto giá nei primi anni Trenta il Genio Civile di Potenza aveva visto giusto progettando le prime captazioni delle sorgenti di Sasso: una vera opera d'arte realizzata con impegno e fatica. Nessuno pensava allora ai ponti tibetani, straordinaria idea del nostro tempo che oggi è sotto gli occhi di tutti. 
                              
In attesa di andare sui ponti (foto R.De Rosa) 

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