martedì 28 marzo 2017

PERCHE' TANTO ACCANIMENTO NEI CONFRONTI DELLA BASILICATA?



Un dato è certo: i danni dell’inquinamento, o altro genere di disastri ambientali, fanno ben più notizia dell’impegno teso a contrastare il verificarsi di determinati fenomeni o a porre rimedio alle conseguenze di ciò che accade. I disastri contano e pesano sull’immaginario dell’opinione pubblica in quanto la messa in moto di certi meccanismi per la tutela dell’ambiente è ritenuta una scelta scontata, un percorso inevitabile perché appunto cerca di attutire quantomeno gli effetti perversi delle modificazioni ambientali, su vasta scala . 
Accade così che l’attenzione dedicata dagli organi regionali alla questione petrolio sia giudicata addirittura scarsa e insufficiente per arginare la piaga della contaminazione del suolo e dell’atmosfera dovuta alle estrazioni di idrocarburi ormai da oltre due decenni. Non solo. Fa riflettere per giunta l’accanimento di alcune trasmissioni in rete nazionale che tentano di accreditare la Basilicata come una regione pattumiera. La terra arretrata che non potrà mai raggiungere livelli di eccellenza o non sarà mai in grado di offrire una natura apprezzabile con boschi e mari capaci di imporsi in una dinamica non tanto nazionale, quanto di ampio respiro ai fini di un turismo degno di questo nome. 
Non si tratta, beninteso, di un accanimento terapeutico, quanto di un tentativo di smantellare, distruggere, se possibile annientare quanto di positivo esiste anche a livello di sforzi messi in campo per rimediare oltretutto a carenze o errori del passato. E per valorizzare quei territori di assoluto pregio naturalistico. 
Alle porte della stagione turistica una campagna di stampa tanto negativa ha riflessi incalcolabili. Nessuno auspica che si segua l’esempio dello struzzo, nascondendo la testa sotto la sabbia e rallegrandosi che tutto il male possa essere cancellato con la bacchetta magica. 
Secondo ambienti qualificati esisterebbe addirittura un disegno nazionale a mettere in evidenza negatività vere o presunte tali. Certo, occorrono riscontri precisi per quanto sia l’allarmismo, sia certo ottimismo di facciata appaiono destinati ad essere smentiti se i fatti vanno in direzione contraria. Non vi è dubbio.
“Mi sembra che ci sia un cambio di passo da parte della Regione, negli ultimi anni, osserva tra l’altro il Governatore lucano Marcello Pittella. E ritengo che si stia andando nel senso giusto con controlli continui, improntati alla massima severità e con un atteggiamento di grande responsabilità nei confronti del territorio e delle popolazioni.”

Le questioni legate al destino dell'ambiente hanno un impatto innegabile non solo sul piano teorico.

“Matera 2019, per fare un esempio, ha un suo percorso già tracciato: bisogna ovviamente vigilare perché gli investimenti non vengano meno, in ogni caso. Ma quando questa regione viene trattata male dai media e da trasmissioni condotte con una certa leggerezza, come sta accadendo tuttora, oggettivamente il danno non è da sottovalutare. Per questo è il caso di ribellarsi difronte a certe manipolazioni, poiché la Basilicata che si vuol dipingere è lontana dalla realtà vera e quotidiana. Salute, ambiente e prodotti agroalimentari vengono garantiti al cento per cento e continueranno a esserlo nell’interesse di tutti.” 
        

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