giovedì 15 dicembre 2016

DURA PRESA DI POSIZIONE DEL PRESIDENTE DELL'APPENNINO TOTARO

Dopo il fumo nero di questi giorni in Val d'Agri

                           


"L'ennesimo incidente che si è verificato al Centro olio di Viggiano, con l'enorme fumata nera di qualche giorno fa, ha creato comprensibile allarme tra le  popolaIazioni della zona facendo ritenere che a nulla sono valse le misure di adeguamento e messa in sicurezza dell'intero impianto di raccolta del greggio della Val d'Agri. "
Durissima la presa di posizione del Presidente del Parco nazionale Appennino lucano val d'Agri lagonegrese, Domenico Totaro, che in una nota diffusa alla stampa sottolinea la portata dei rischi ai quali gli abitanti della zona, l'ambiente nel suo complesso e le produzioni agricole sono esposti in seguito al verificarsi di fiammate o di episodi come quello appunto recentissimo, quando una enorme colonna di fumo nero è fuoriuscita dal camino del Cova. Segno del malfunzionamento dell'impianto messo a punto nei mesi scorsi, in seguito all'inchiesta della magistratura potentina.   
"In forse, prosegueTotaro, non solo la qualitá dei prodotti di un'agricoltura di pregio dell'intera Val d'Agri, con una consolidata tradizione alle spalle quanto il turismo e la valenza stessa del Parco nazionale, l'unico nel Mezzogiorno a dover competere quotidianamente  con le estrazioni petrolifere e con una serie di fenomeni decisamente allarmanti." 
Gli eventi ultimi pongono un problema di fondo, anzi un interrogativo: è possibile la convivenza tra i progetti di massiccia estrazione del greggio in Val d'Agri e non solo, con una serie di attivitá umane che vanno dalle colture cerealicole all'ortofrutta in grado finora di conquistare mercati italiani ed esteri con ricadute sullo sviluppo ed i livelli di occupazione.
Il Presidente del Parco rivolge  un appello all'Eni. 
“Non possiamo più assistere inermi al verificarsi di questi ripetuti incidenti degli impianti petroliferi. L'ENI è una grande multinazionale che esporta tecnologia d'avanguardia nel mondo e pertanto deve assicurare a questo territorio, in cui opera da anni con notevoli vantaggi economici, lo stesso elevato livello di cura e di attenzione anche per l'ambiente, la salute, la natura e la biodiversità. Questo nostro patrimonio merita un'altissima attenzione da parte di tutte le istituzioni." 
L'attivitá estrattiva si è andata sviluppando anche all'interno del Parco stesso, poichè nel perimetro dell'area protetta sono in funzione almeno sette pozzi, autorizzati prima della perimetrazione definitiva. Il che sottolinea l'entitá di un pericolo contaminazione sempre in agguato, in assenza di un punto zero, vale a dire di un indispensabile elemento di raffronto tra la situazione di partenza e quella odierna.

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