venerdì 26 ottobre 2012

I TERREMOTI - SCIENZA E POLITICA UN BINOMIO IMPOSSIBILE


“Radio anch'io”, l'ormai storica trasmissione di Radio Uno Rai, ha cambiato la scaletta di venerdì 26 ottobre per dare ampio spazio alla vicenda della forte scossa di terremoto registrata nel Pollino tra Rotonda, Viggianello e Mormanno, con ampi riferimenti alla sentenza che ha condannato i membri della commissione grandi rischi. Ottima scelta di Ruggero Po, il conduttore, e della direzione del Giornale Radio.
Anche in questa circostanza, ovviamente, ritorna il tema delle capacità della scienza di prevedere e fronteggiare eventi del genere. Ma forse è poca cosa rispetto agli scenari che si delineano. La questione di fondo riguarda piuttosto il ruolo della politica di mettere a disposizione delle regioni un meccanismo di prevenzione adeguato e non solo limitato ai compiti di protezione civile. Non può sfuggire, ad esempio, che dopo il forte sisma del 23 novembre del 1980 la parola d'ordine fu il consolidamento degli abitati. Tecnici, esperti, studiosi a vario titolo proclamarono che questo capitolo sarebbe stato prioritario e forse inevitabile per scongiurare che nell'Italia dei terremoti la fragilità degli edifici e dei centri abitati potesse rappresentare da sola il pericolo maggiore per la sicurezza dei cittadini e non solo. Un argomento tuttavia dimenticato. Messo in second'ordine per non dire completamente trascurato proprio mentre sismologi e vari esperti indicano all'opinione pubblica il Vesuvio come una delle principali fonti di rischio.
Allora che fare? E' solo un problema di risorse o c'è accanto anche una questione più generale che rimane senza risposte difronte alle mille esigenze di contenere la spesa pubblica fino all'inverosimile? Tutto questo nell'Italia delle tangenti, dei costi enormi della politica, dell'incapacità di controllare gli sperperi e di incidere sui vitalizi d'oro che rimangono spesso nell'ombra. Se le regioni hanno un ruolo ben preciso di controllo e gestione del territorio, bene, questo è il momento di far valere tutto ciò che esula dall'arbitrio della politica e dalle decisioni unilaterali...     

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