lunedì 22 ottobre 2012

LA CIA IN CAMPO PER L'ACQUA, L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE



"Salve acqua, fonte di vita, nemica delle malattie". Sulla fontana terminale del primo acquedotto  dell'Agri, a Scanzano, campeggiava settantacinque anni fa questa scritta: un'epigrafe assolutamente appropriata e quanto mai attuale, che poneva l'acqua al centro di  tutto. 
Ieri come oggi. 
Di acqua si continua a discutere anche ora. E non a caso la Confederazione Italiana Agricoltori ha organizzato a Matera per il sette novembre un convegno di tutto rilievo che affronta i nodi tecnici e politici legati appunto all'uso di questa risorsa. Si parlerà  di bonifica e di irrigazione con particolare riguardo all'esigenza di  migliorare le infrastrutture per una migliore distribuzione  ed un razionale utilizzo allo scopo di soddisfare le enormi esigenze del mondo delle campagne, nel bel mezzo della crisi che si accanisce contro tutti, ma in particolare contro i più deboli. Quarantamila o forse settantamila in Basilicata gli ettari irrigui da salvare e migliorare nelle tre grandi aree. Il Metapontino, la Val d'Agri e il Vulture alto Bradano. Le tre aree sono distretti produttivi di qualità che attendono risposte precise. E non piú rinviabili, sostiene Donato Di Stefano presidente della CIA lucana e ideatore di molte strategie per salvare un patrimonio di enorme valore non solo economico, quanto storico, politico e culturale. 
Agricoltura  e biodiversità, dunque, questi i temi del convegno, a carattere nazionale,  che affronterà i nodi principali del settore rivendicando l'esigenza di una governance dell'acqua,  che sia all'altezza della posta in gioco. 
L'acqua é in grado non solo di alimentare vaste zone del mondo rurale in questa Basilicata, ma soprattutto di dare linfa a quell'apparato produttivo naturale che rappresenta una risorsa immensa capace di sostenere l'economia 
L'acqua una sfida, un banco  di prova, non vi é dubbio.
La CIA corrisponde, oltretutto, alle attese di migliaia di famiglie che nella  terra vedono il loro avvenire. Lancia  un messaggio ai giovani e alle donne perché la parte migliore della società orienti le sue scelte su un settore finora sottovalutato, se non addirittura considerato marginale. Il settore primario, appunto.
L'operazione  "Piú agricoltura, piú ambiente, piú benessere" guarda a una nuova politica agricola comunitaria con un monito all'Europa perché rappresenti un valido motore di sviluppo e non solo richiamo a  continue restrizioni. L'agricoltura é fonte di vita: non lasciamola morire. Promette tra l'altro di coinvolgere le energie migliori proprio nel momento in cui sembra che il tunnel della crisi non abbia mai fine. 

Nessun commento:

Posta un commento