sabato 2 luglio 2011

L'omaggio di Potenza a Elisa Claps

Esemplare l'omelia di Don Marcello Cozzi, il sacerdote che ha celebrato a Potenza i funerali di Elisa Claps, in piazza don Bosco. Esemplari e sferzanti le sue parole che additano all'opinione pubblica i 18 anni di interminabili silenzi e di vergognose coperture, anche da parte di pezzi dello Stato pronti a inchinarsi ipocritamente davanti alla salma della martire e a fingere di compenetrarsi nel dolore della famiglia.
   Il popolo di Dio ha onorato Elisa, la ragazza simbolo di una città schiacciata dal potere dei “grandi” ma capace di chiedere a gran voce giustizia e verità. Ai funerali era presente la gente migliore che ha pregato per Elisa implorando Dio Padre perchè accolga la sua anima nella luce eterna. Ed Elisa è nella luce eterna, con il suo sacrificio, il suo martirio, con il dolore di mamma Filomena e di tutta la sua famiglia.
   Tra i sacerdoti anche don Luigi Ciotti, il prete di Libera contro le mafie: la sua presenza ha onorato un'intera città. Il suo raccoglimento, a pochi metri dalla bara bianca di Elisa, ha voluto significare la volontà di non arrendersi e il desiderio di pulizia morale di una comunità duramente provata da un evento senza precedenti. Sentimenti destinati a superare i confini di una città e di una regione per diventare un messaggio forte, al Paese e non solo.
   Il sole di una bella giornata di luglio ha illuminato il bianco della bara in cui riposano i resti mortali di Elisa. La gente ha applaudito con le lacrime agli occhi per un ultimo saluto. Sui volti si leggeva una insolita e forte partecipazione. Un dolore sincero. Un profondo rammarico per il gesto di un folle, purtroppo a lungo protetto dai poteri forti che gli hanno consentito per anni di rimanere libero. Per fortuna la giustizia inglese non transige: ha chiesto conto all'assassino fino all'ultimo dei suoi gesti criminali e continuerà a farlo ancora, giacchè la parentesi non può dirsi chiusa, come vorrebbe qualcuno in Italia che alla vigilia dei funerali di Elisa ha detto: è ora di scrivere la parola fine su questo capitolo volendo significare che, celebrati i funerali e sbattuto in carcere il “presunto” colpevole, c'è da ritenersi appagati. Ma così per fortuna non sarà, almeno ci si augura.
Gli inglesi, in questo frangente, hanno dimostrato grandi doti di serietà, di professionalità e di impegno. Ma anche di avere una cultura del diritto in grado di fronteggiare gli episodi più efferati e le situazioni più difficili. Non si può negare, infatti, che la giustizia britannica abbia fornito un contributo determinante per la soluzione di un caso, quello di Elisa Claps, che già molti consideravano irrisolvibile.

(Testo e foto di Rocco De Rosa)

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