Simone Mettini e Lorenzo Nucheli, i due piloti morti sul Circeo
Non una parola sul dolore delle famiglie, sul modo con cui è stata comunicata la tragica scomparsa dei due congiunti, poco dopo le 11 di questo mattino d’inizio ottobre, quando personale dell’Aeronautica si è recato nelle rispettive abitazioni per adempiere a un compito che nessuno vorrebbe assumersi.
Dispiace molto, davvero molto.
Le famiglie sono il cuore pulsante delle rispettive carriere, l’emblema dei sacrifici, delle difficoltà incontrate e superate perché i due, il colonnello Simone Mettini e il giovanissimo allievo Lorenzo Nucheli e con loro tanti altri uomini e donne, potessero guardare al loro domani, costruirlo giorno dopo giorno vivendo rischi e pericoli insiti nella professione.
Il dolore delle famiglie, immenso e indescrivibile, va in ogni caso messo in evidenza come il prodotto di un sacrificio offerto alla patria, alla sicurezza dei cittadini tutti.
Intanto massimo riserbo sugli accertamenti appena iniziati. Il velivolo era un piccolo aereo a elica destinato alle esercitazioni. Non si sa nemmeno se il radar di Roma abbia avuto il tempo per rilevare l’entità del disastro che si stava consumando.
Dettagli comunque irrilevanti, a questo punto. Conta molto di più rivolgere l’attenzione ai familiari che non trovano e non troveranno pace. Il volto del colonnello è quello di un ufficiale impegnatissimo a svolgere le sue mansioni, la fisionomia del giovane allievo trasmette il senso di una fiducia nel futuro e nella vita che purtroppo gli è stata negata.
Peccato. Che il Signore li accolga nella sua luce. Questo ci conforta.
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