venerdì 22 febbraio 2019

LAVORI IN CORSO, LA PROSPETTIVA CHE SI APRE


                                  
Marcello Pittella


Un addio sofferto, quello di Marcello Pittella, vissuto con tanta amarezza e altrettanta partecipazione, in cui non sono mancati momenti di lucido approfondimento del percorso durato cinque anni. Cinque anni per far crescere questa Basilicata, oggi conosciuta in Europa come la terra di Matera 2019. Non è poco, rivendica Pittella, visibilmente commosso e a tratti in lacrime. 
La conferenza stampa dell’ex Presidente ha toccato molti  punti legati alle attività messe in cantiere con determinazione, e con l’inevitabile rischio di errori.
L’ambiente anzitutto che ha trovato nell’impegno di Francesco Pietrantuono un punto di riferimento essenziale nella difficile lotta per il rispetto delle norme antinquinamento. Lotta ad armi impari rispetto ai colossi daell’energia. Ai signori del petrolio. La chiusura del centro olio di Viggiano e il fermo, ancora in corso, di Tempa Rossa sono dati da non trascurare. Quantomeno senza precedenti.
Basterebbe pensare che se in passato, specie all’inizio dell’attività estrattiva, si fosse ricorso a un seppur minimo livello di vigilanza ambientale, commisurato alla enorme posta in gioco del dilagare delle estrazioni, probabilmente non saremmo a una situazione di inquinamento allarmante. Tanto allarmante da far temere per gli equilibri del territorio e la salute degli abitanti.
La conferenza stampa di Pittella ha percorso le tappe di un lungo itinerario: gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da conquistare con fermezza, decisione e rigore politico. Un accorato faccia a faccia con il popolo lucano che ha riscosso molti consensi e provocato un dissenso degradante e, a tratti, assurdo.
Elenco lungo che ha lasciato ampio spazio alla riflessione politica: governare una regione come la Basilicata, ricca di risorse ma pur sempre con un elevato livello di disoccupazione, implica un’azione incisiva di anni e anni. Forse di decenni per invertire la rotta. Pittella in questo ha dimostrato di conoscere una macchina complessa ma insidiosa: quella rappresentata dallo scenario politico nazionale in cui, a questa terra del Sud, nessuno è stato fino a ieri disposto a far credito più di quanto imposto da certe situazioni di fatto, ineludibili, a cominciare dal capitale umano e dalle risorse naturali. 
Oggi non è solo l’elenco delle cose messe in campo, a rappresentare il vero banco di prova. Quanto la capacità di conoscere e dominare i processi in atto, che avrebbe richiesto un livello di collaborazione istituzionale e politica  ben diverso dal rabbioso atteggiamento di alcuni, forse tanti. 
La condivisione è prerogativa importante ma scarsamente praticata. Purtroppo. Collaborare per il bene comune lascia il posto spesso (forse sempre!) a una sfrenata difesa dell’io, non in termini filosofici, quanto dal punto di vista della pratica quotidiana.
Ora il testimone passa a Carlo Trerotola, con grande meraviglia di tanti. Non so perché!
Trerotola, ottimo professionista e persona di grande umanità, ha trasformato il concetto di farmacia da mero negozio di medicinali in una forma inconsueta di apertura al sociale, in una delle periferie di Potenza dove i bisogni della gente sono particolarmente avvertiti. Non è forse questo uno dei requisiti perché la politica segni una svolta e si trasformi da puro esercizio del potere in un’attività di ben più ampio respiro? Certo occorrono tanti requisiti, giacchè la correttezza e l’umanità rischiano di essere caratteristiche desuete, finanche inutili in certi casi se non accompagnate da una lunga esperienza e dal senso della politica. 
Il lavoro di Pittella non cade certamente nel nulla: servirà ad adeguare il meccanismo della Regione ai bisogni di tutti i giorni. E soprattutto al confronto, per quanto aspro e serrato, con la centralità del Governo e di Roma Capitale. Almeno questa appare l’eredità più importante da mettere a frutto, in ogni caso. Spero non sfugga a nessuno. 
  


  

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