venerdì 15 febbraio 2019

APPENNINO LUCANO, SI DIMETTE IL COMMISSARIO




Come previsto, puntuali sono giunte le dimissioni del Commissario del Parco nazionale dell’Appennino lucano, Il Gen. Di Palma, nominato dal Ministro Costa all’incirca due mesi fa. La notizia del rischio di una crisi era stata annunciata nei giorni scorsi da ambienti interni all’Ente che continuano a parlare di insormontabili difficoltà legate alle precedenti gestioni, tali da rendere impossibile un normale andamento amministrativo del Parco.
La crisi certo non è lieve, né è da considerarsi come un normale evento risolvibile con metodi ordinari. Tutt’altro. La grave situazione di instabilità, annunciata dall’abbandono e/o sospensione del direttore Fogliano, appare ora ancor più difficile da affrontare in assenza di una comune volontà delle forze politiche di dare risposte precise alla nuova e tormentata area protetta, chiamata tuttavia a rappresentare un baluardo nei confronti delle trivelle selvagge del petrolio (ce ne sono almeno sette in area parco) e ai fini della valorizzazione di un patrimonio di straordinaria valenza storica, culturale e archeologica, oltre che ambientale, rappresentata dalle alte quote e dai recenti risultati degli scavi nel territorio della Torre di Satriano e di Grumento Nova, in provincia di Potenza.
C’è attesa per una presa di posizione da parte dell’Assessore all’ambiente, Francesco Pietrantuono, in relazione a un evento tanto grave quanto per giunta prevedibile. Inevitabilmente Pietrantuono è chiamato a far da tramite tra l’Ente Parco e il Ministro Costa: a quest’ultimo compete infatti l’onere di garantire non solo una secondo Commissario, quanto un percorso non accidentato che possa assicurare al Parco nazionale un andamento normale, unica condizione perché l’Appennino non si riduca a un semplice carrozzone politico ma svolga il suo ruolo fino in fondo.
E’ auspicabile che l’assessore Pietrantuono avvii già nelle prossime ore una interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente.  
   


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