martedì 10 dicembre 2013

BAMBINI VERAMENTE POVERI



Un bambino su dieci vive in una condizione  di povertá assoluta. Il dato, diffuso in questi giorni da radio e televisioni, balza sotto gli occhi proprio mentre si avvicina il tempo  delle spese per cenoni, regali natalizi e tredicesime da collocare in qualche modo. Nonostante la crisi, per quanto minacciosa e capace di turbare la tranquillità di tutti. Nessuno escluso. Nonostante le tasse che schiacciano i contribuenti.
Bambini veramente poveri, spesso privi di tutto. Incredibile,  al tempo di un consumismo esasperato che ha finito per modellare la vita di ciascuno. Anche di chi non ha, giacchè il divario con chi possiede si va sempre più accentuando, mentre il disagio cresce e la vita si fa dura e difficile ogni giorno sgretolando anche un briciola di sogni. Un pezzettino di serenità. 
Il problema viene affrontato di tanto in tanto, quasi in piccole dosi, con le dovute eccezioni. Ovvio. È il caso ad esempio della trasmissione "Prima di tutto" di Radiouno Rai che ha realizzato servizi e interviste sull'argomento lasciando intendere il proposito di ritornare sul tema, data la sua gravità e il peso che riveste. Anche in Italia, perchè no. 
In Italia dove sono trentamila, secondo dati recenti, i bambini senza famiglia, affidati a enti o realtá che operano sul territorio, e magari in attesa di persone generose ben disposte ad accoglierli dando loro il tepore di una casa che li faccia sentire non ospiti ma figli, realmente. 
Intanto una macchina invisibile si muove ogni giorno e diffonde, anche senza volerlo, informazioni su questo argomento che ha carattere davvero universale. Un bambino non è solo un piccolo uomo, ma un universo di bisogni, di interessi, un mondo di vitalitá e di amore vero. Autentico,  genuino soprattutto.
Si apprende intanto che il Centro  per le adozioni internazionali, presente nella parrocchia di Sant'Anna a Potenza, è interessato a organizzare un convegno su questo tema magari in concomitanza con la festa delle famiglie adottive, in programma ogni anno a metá giugno.  Un'idea da non lasciar cadere nel nulla. Una mano tesa per affrontare il nodo dell'infanzia abbandonata, spesso oggetto di traffici illeciti e di orribili forme di sfruttamento. Per non dire di pedofilia, un male perverso che percorre la nostra societá ancora oggi, davanti al quale ci si sente davvero disarmati. Purtroppo. Giacchè mancano efficaci strumenti per il controllo del fenomeno che assume punte indescrivibili ed è tale da indurre a pensare che forse esiste, in fin dei conti, una sorta di rassegnazione. Se non di impotenza destinata a trasformarsi in una specie di rinuncia  a lottare, a combattere per i più deboli. I bambini.  

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