sabato 5 luglio 2025

IL CROB VERSO NUOVI TRAGUARDI




                                                   

           



Il prof. Stefano Pileri dell’Università di Milano, scienziato di fama internazionale, in un intervista al Giornale radio Rai di qualche anno fa definì il Crob di Rionero un importante punto di riferimento nella cura delle patologie oncologiche e  nel campo della ricerca, dotato oltretutto di personale qualificato e per questo da inserire a pieno titolo nel panorama nazionale.

Pileri si occupa di emolinfopatologia da oltre 35 anni e rappresenta quindi uno degli elementi di spicco in questo settore, particolarmente apprezzato anche in ambienti scientifici degli Usa.

Il giudizio positivo sul Crob giustifica ampiamente il primo posto nella classifica 2024 sull’efficienza delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane stilata dal prestigioso laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Un riconoscimento che riempie di orgoglio l’intera Regione Basilicata”, commenta il responsabile regionale della salute, Cosimo Latronico. Analogo giudizio del Presidente Vito Bardi.

La ricerca, dunque, punto essenziale per superare il vecchio divario Nord Sud, oltretutto. Dal momento della sua istituzione l’IRCCS Crob ha raggiunto traguardi significativi anche avvalendosi dell’apporto di figure professionali di altissimo profilo professionale provenienti da diverse realtà italiane. Sicchè la sfida consiste appunto nel dinamismo e nella capacità di produrre risultati importanti in un settore all’avanguardia in campo internazionale, lo studio e la ricerca che si avvale in Basilicata di studiosi con risultati abbastanza evidenti.

Il parere positivo del prof. Pileri rafforza dunque la capacità del Crob e pone questa struttura all’attenzione nazionale, un dato che da solo preme verso nuovi traguardi.   

venerdì 4 luglio 2025

ACQUA, ETERNO PROBLEMA



                               


Siamo alla vigilia di una ricorrenza importante: l’inaugurazione del primo acquedotto dell’Agri, il 14 luglio 1937.

A Scanzano jonico migliaia di contadini, di semplici cittadini, di donne e di uomini, di ragazzi di ogni età salutarono con entusiasmo quell’evento. La grande sete delle campagne sembrava essere scongiurata. “Ave aqua, fons vitae, morbis inimica” era non un semplice saluto, quanto il segno di una svolta.

In tempi più recenti il Genio Civile di Potenza ha pubblicato alcuni stralci di quel progetto redatto su lucido con i metodi in uso all’epoca. Una testimonianza di grande valore storico. Oggi, il frontespizio del progetto, è considerato dagli esperti un’autentica opera d’arte.

Quasi ad un secolo da quel giorno, il problema dell’acqua ritorna prepotentemente in primo piano. 

All’indomani del Tavolo Verde, la Regione Basilicata, informa una nota, fa il punto sulla grave crisi idrica che sta interessando il territorio.

Carmine Cicala, responsabile dell’Agricoltura, ha organizzato una serie di riunioni, di contatti anche con altre regioni del Sud per affrontare i nodi principali del problema irriguo con riferimento alla sostenibilità delle colture. “Una crisi idrica severa”, commenta Cicala riferendosi alle difficoltà del momento e ai provvedimenti messi in campo o da attuare nell’immediato. L’attuale fase appare infatti in tutta la sua  complessità. Frattanto, la riapertura dell’invaso di san Giuliano, grazie al completamento della galleria di presa, contribuisce a incrementare la disponibilità di acqua per uso irriguo.

La questione nel suo complesso richiede non solo interventi con carattere di urgenza, quanto una programmazione dell’intero comparto, oggi messo a dura prova dai cambiamenti climatici e dalla richiesta di altre aree del Mezzogiorno, la Puglia anzitutto. La Basilicata, serbatoio per il Sud, necessita di uno sforzo comune per affrontare una crisi dai risvolti imprevedibili.