mercoledì 20 agosto 2014

BARBARIE SENZA LIMITI


Il giornalista statunitense decapitato per punire l'America. Ci sono fatti o avvenimenti che appartengono all'umanità intera. Che non sono appannaggio (nel bene o nel male) dei luoghi o dei paesi in cui si sono verificati. Eventi dei quali occorre parlare perché ciascuno sappia, perché nessuno sia all'oscuro di fatti come la decapitazione del reporter Usa. Un gesto disumano nei confronti del quale non ci sono rimedi, non ci sono strumenti validi o iniziative idonee a fermare la mano del boia.   
La barbarie è figlia del peggiore oscurantismo e della violenza assassina. 
C'è piuttosto da prendere atto che intere nazioni, a cominciare dagli Stati Uniti e dalla stessa Inghilterra, hanno mostrato ben di più di un semplice sentimento di condanna. Ciò significa che il mondo è avvertito e di conseguenza non può stare a guardare passivamente. Occorre una generale mobilitazione perché non ci siano giustificazioni nè silenzi difronte a questa crudele reazione jihadista, per giunta compiuta in nome di una religione. Incredibile.
Per fortuna la rete, sulla quale certe oscenità erano state mostrate, ha deciso di cancellare immagini macabre evitando così di assecondare il disegno terrorista che continua a prendere di mira i giornalisti, colpevoli di fare informazione sapendo di spendersi per una causa di civiltà e di progresso. L'informazione è progresso. Il web rappresenta un potente veicolo, in grado di far sapere, di comunicare, di informare tutti nel dettaglio. 
Certo, nulla è mai sufficiente per isolare barbarie e violenza e accreditare il dialogo come unica fonte capace di sventare il ricorso a metodi assassini.
Che Obama sia rimasto allibito e che il premier britannico Cameron abbia interrotto le vacanze per far rientro a Londra sono segnali importanti. Importante e anzi commovente è il commento della madre di James Foley che si è dichiarata fiera di suo figlio. Il suo coraggio vale più di qualunque condanna.  

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