sabato 24 marzo 2012

"PRIMA DI DOMANI" e l'art. 18

L'analisi dei quotidiani del giorno dopo con la  capacita' di evidenziare quei dettagli che magari sfuggono al lettore comune: ecco cosa vuole essere, ed e', la rassegna stampa di Radio Uno Rai "Prima di domani" di Giancarlo Loquenzi, abile commentatore del lavoro di tanti colleghi, impegnati a descrivere sulle rispettive testate la politica ed il ruolo degli eventi, a disegnare la mappa complessa e spesso confusa del potere economico e le oscillazioni che esso disegna inevitabilmente.
"Prima di domani" e' certamente una bella idea di Radio Rai che contribuisce a dare al servizio pubblico quella marcia di cui ha strettamente bisogno: non una divagazione qualunque, ma un resoconto condotto con autentica verve giornalistica nel rispetto del pluralismo delle idee e degli uomini. Cosa di cui si avverte realmente il bisogno, indipendentemente dalla Rai e dai suoi compiti.
Stretta collaboratrice di "Prima di domani" e' Daniela Mecenate, che non manca di animare questo scenario radiofonico con le sue scelte e le sue osservazioni, in piena sintonia con lo spirito di Loquenzi. Potrei dire con la stessa cultura e la stessa sensibilità.
La trasmissione va in onda tutte le sere alle 23.40 dal lunedì al venerdì. Ascoltarla con la stessa passione dell'autore - conduttore e' bel modo di concludere la giornata con una sintesi dei fatti che spesso inducono a riflettere.
Vorrei soffermarmi sulla puntata (definiamola così) di venerdì 23 marzo, il giorno dell'articolo 18 che Loquenzi "celebra" mettendo a confronto opinioni e punti di vista dei principali editorialisti, conquistati dall'esigenza di far valere ciascuno il proprio ruolo, anzi la propria missione, in un mercato -quello dei giornali stampati - che non smette di vivere di contrapposte e finanche inspiegabili posizioni.
Per far luce nella selva delle opinioni, "Prima di domani" ha intervistato Marco Ferrante, anch'egli acuto osservatore dei fatti che commenta per il Messaggero. E' stato forse questo lo strumento migliore per consentire di comprendere sfumature e contenuti della valanga di articoli, di commenti, di prese di posizione che si riferiscono all'art. 18, il cuore dello Statuto dei lavoratori, come venne definita la legge 20 maggio 1970 n. 300, punto di approdo di una lunga, interminabile stagione di lotte operaie e contadine per il riconoscimento (con tutti i limiti) dei diritti di chi lavora. Ora i tempi sono cambiati e dunque si volta pagina.
Giancarlo Loquenzi ce l'ha messa davvero tutta per illustrare non solo il dato politico, ma il clima dei rapporti nel mondo del lavoro e le posizioni dei giornali, addirittura importanti quanto i provvedimenti del Governo, giacche' esprimono le idee in campo, le strategie politiche e gli orientamenti prevalenti. Non e' poco. Vi assicuro.                                                              
                                                                                             Rocco de Rosa

Nessun commento:

Posta un commento