giovedì 25 settembre 2014

PETROLIO, CIASCUNO FACCIA LA SUA PARTE


Il sindaco di Viggiano, Cicala, ritiene che non c'è da perdere tempo dopo le fiammate e i boati dei giorni scorsi

                                



Oltre ad essere critica, la situazione provocata dalle immissioni in atmosfera del Centro olio di Viggiano, dai forti boati, dalle tante incertezze, si va facendo davvero rischiosa. A questo non corrisponde affatto un livello di garanzie minimamente sufficienti a tranquillizzare l'opinione pubblica allarmata e delusa dal miraggio del petrolio come fonte di sviluppo. Al contrario. Il petrolio è ricchezza per le compagnie e indice di aggravamento della povertà per le popolazioni lucane. 
Se l'Arpab, riveduta e corretta nei suoi quadri dirigenti, non riesce a dare risposte immediate e convincenti. Se l'Ispra (l'Istituto superiore per la ricerca e la tutela dell'Ambiente) non sembra preoccuparsi più di tanto, se l' Università della Basilicata e il CNR non forniscono elementi  sulla situazione  nella zona del petrolio e non solo, ciò rappresenta un gravissimo pericolo. 
Allarmati sindaci e amministratori. In prima linea il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala. 
"C'è un problema di sicurezza da non trascurare affatto. Negli ultimi tempi si sono verificati episodi di una gravità unica, forse senza precedenti: tre giorni di fiammante molto alte, forti tremori, boati violenti, e poi un odore nauseabondo che invaso gran  parte del territorio della Valle, fino a Villa d'Agri e Tramutola. A me desta molta preoccupazione il fatto che da Roma arrivano decisioni noncuranti di un territorio fortemente antropizzato. Il centro olio dista da Viggiano meno di un chilometro e intorno alla mega centrale ci sono abitanti le cui case sono a un centinaio di metri. Non di più."

Di fronte a questa situazione cosa c'è da fare ragionevolmente?

"La politica e le istituzioni devono scendere in campo per dare delle certezze ai cittadini, a tutti i costi. Non è più possibile andare avanti così fra dubbi e approssimazioni e tante speranze, per gran parte andate deluse."

Il territorio, non dimentichiamolo, appartiene anche al Parco    Nazionale dell'Appennino lucano, tra l'altro.

"Il Parco insieme al Corpo forestale dello Stato ha un ruolo importante. Il Parco tuttavia è stato perimetrato secondo le esigenze del petrolio. Inutile nascondere questo dato. Però io penso sia giunto il momento che le istituzioni, i sindaci, la Regione Basilicata facciano la loro parte. Siamo stati eletti tutti dal popolo e al popolo dobbiamo rispondere. Vedremo intanto cosa accadrà, a partire da subito."

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