lunedì 23 maggio 2022

POLLINO ARCHAEOLOGICAL PROJECT


                                                 

                          


Archeologi al lavoro sul Pollino


Dalla Valle del Raganello alla Grande Porta del Pollino, mitiche località che hanno scritto la storia non solo della montagna ma di un’area vasta in cui si riconoscono valli, sentieri, paesi e città  del Sud. 

Riprende dal massiccio calabro lucano quella importante fase di ricerche archeologiche destinata a ricostruire eventi e fatti di un lontano passato probabilmente inattesi.  

Il dieci luglio prenderà il via una nuova stagione di indagini alle alte quote del Parco nazionale,  condotte da studiosi di università italiane e straniere, per risalire a scenari nel cuore della montagna finora nascosti o appena conosciuti e che l’archeologia tende a mettere in luce. Un mondo datato addirittura sin dal Paleolitico che oggi si vuole riscoprire per inaugurare una nuova pagina, probabilmente destinata a stupire e ad avere un risalto internazionale. 

La missione s’intitola Pollino Archaeological project ed ha già scoperto siti interessanti, verso i duemila metri di altitudine dai quali emerge una vocazione alla pastorizia dei popoli arroccati sulle cime, mentre si fa strada una diversa “visione” geografica dei luoghi: la Grande Porta sarebbe stato l’esatto punto di divisione tra Oriente e Occidente in una dinamica di rapporti di un passato assai lontano. Non è poco.

Al progetto sono interessate le Soprintendenze archeologiche di Basilicata e Calabria e numerosi centri del Parco nazionale da Terranova a San Severino Lucano, a Cerchiara Calabra e San Lorenzo Bellizzi, la dimora delle aquile.

Quella del dieci luglio è la terza campagna di ricerche che vede in prima linea studiosi di livello, il prof. Peter Attema dell’Istituto archeologico olandese di Groningen (Olanda), la dottoressa Wieke de Neef Università di Gent (Belgio) e lo speleologo italiano Antonio Larocca. 

Il ruolo del Parco sarà quello di inserire la prossima campagna di studi nel quadro più generale degli elementi di attrazione dell’area che hanno avuto finora un notevole peso a livello europeo e non solo.

C’è, a parere degli esperti, molto da scoprire del passato di una tra le più belle montagne del Mezzogiorno che non limita evidentemente la sua sfera d’influenza al discorso ambiente natura turismo. Come sul Sirino, così sul Pollino si sono concentrate in epoche lontane le popolazioni della montagna, legate alla sua storia e alle sue radici. Un bagaglio di conoscenze che non mancherà di sorprendere studiosi e semplici visitatori.   


domenica 22 maggio 2022

FANTASTICO PIZZAIOLO AL GIUBILEO DI RIFREDDO


                                  


Un pezzo di Napoli, la capitale del Sud popolare e coltissima come l’ha definita il Touring club, si è trasferito al Giubileo di Rifreddo. Che bella sorpresa, commentano i clienti più esigenti e avveduti, e per questo particolarmente entusiasti del luogo e della ospitalità.
Protagonista un pizzaiolo autenticamente napoletano, anzi napoletano docg, che ha inteso trasformare l’elegante ristorante dell’hotel, immerso nel bosco, in una magnifica sala di degustazione della pizza napoletana, quel mitico cibo conosciuto in tutto il mondo e forse anche oltre, con milioni di estimatori pronti a esaltarne tutte le qualità e a lasciarsi conquistare ogni volta in omaggio allo spirito partenopeo.
Il pizzaiolo è Enzo Capano, un giovane innamorato del suo lavoro, che ha cominciato ad apprendere i segreti di questo straordinario cibo sin da ragazzo quando rinunciò allo studio per la pizza, ricorda lui stesso con comprensibile orgoglio.  Da allora amore senza limiti, mentre il suo lavoro lo ha portato in giro per il mondo.
L’ottima idea di dare questo tocco di classe alla ristorazione del famoso albergo nella foresta di Rifreddo è di Antonio Giubileo direttore da sempre della prestigiosa struttura, incontentabile di ogni risultato e del successo di questi anni. Ottimo manager.
Ora la mitica pizza dei quartieri partenopei ha scelto appunto il Giubileo hotel quale seconda residenza, o residenza adottiva in nome di un cibo targato Napoli. Da sempre.
A questo punto la parola passa al Parco nazionale Appennino lucano, a proposito di gusti che si sposano con il paesaggio, un grade capitolo per la letteratura dei parchi: il Giubileo è parte integrante di Rifreddo la mitica località di montagna che annovera tra i suoi estimatori anche un personaggio televisivo come Michele Mirabella, entusiasta di questo luogo perché meta delle vacanze estive negli anni della sua giovinezza.  


sabato 7 maggio 2022

SUI SENTIERI, VERSO LE ALTE QUOTE






Ai piedi del Monte Pollino (foto R. De Rosa - riproduzione riservata)


Con gli sci verso il Colle Gaudolino, nel Parco nazionale del Pollino, in uno scenario mitico che sembra d’altri tempi e di luoghi lontani. Una escursione di primavera, quasi allo sciogliersi delle nevi, lungo uno dei percorsi che portano diritto verso le alte quote della montagna tra Calabria e Basilicata.

Questo è uno dei sentieri storici, percorso da centinaia di escursionisti non solo italiani, e che si apre poi nel bellissimo  altopiano, quasi una sella tra le due regioni.

E’ il sentiero che seguivano a piedi gli abitatori della montagna, i pastori, i boscaioli, costretti a utilizzare in tempi lontani le strade naturali per spostarsi, da soli o con le mandrie, da un posto all’altro del massiccio.

Ritorna non a caso il discorso sulla sentieristica nel Pollino, proprio alla vigilia dell’inizio di una nuova stagione di attività del folto gruppo dei lavoratori forestali, impegnati per conto del Consorzio di Bonifica lucano in un’opera di salvaguardia del territorio e di sistemazione di aree di notevole interesse paesaggistico ma anche turistico.

In un Parco nazionale i sentieri sono un dato di prima misura, starei per dire l’anima di tante realtà note ai frequentatori della montagna: non solo agli appassionati, ma pure a tante famiglie attratte dalla bellezza dei luoghi e  dalla conoscenza di territori di una bellezza irripetibile. 

I sentieri debbono avere una loro ratio, rispondendo all’esigenza di garantire la sicurezza dei visitatori, esperti o mano esperti, non conta. Tanto per fare un esempio, mi piace citare il Monte Cornetto sulle Alpi, vicino al Pasubio (località tristemente note per la prima guerra mondiale) dove la sentieristica ha un grandissimo rilievo ed è davvero alla base di tutto. Le tabelle dei sentieri contengono una serie di informazioni di estrema utilità: orientamento, altitudine, difficoltà nei percorsi e altro ancora.

Un invito, dunque, al Consorzio di Bonifica e al suo responsabile, Musacchio, perché utilizzi al meglio questa forza lavoro composta da donne e da uomini animati tutti dalla volontà di essere utili al territorio e capaci di mettere frutto la loro esperienza. 

I cinque Parchi lucani sono un valore aggiunto da far conoscere ai giovani, agli escursionisti, alle famiglie ed i sentieri rappresentano la guida sicura per raggiungere un obiettivo del genere in un momento in cui la voglia di libertà e di grandi spazi sembra avere conquistato davvero tutti.