giovedì 16 giugno 2022

VENTI ANNI FA PADRE PIO SANTO



 Un’immensa folla di fedeli, assiepati in Piazza San Pietro, seguì con amore e devozione, esattamente venti anni fa,  la Santa Messa nel corso della quale Giovanni Paolo II proclamò Santo Padre Pio da Pietrelcina, l’umile frate che da sempre ha rappresentato un esempio di fede e di carità cristiana.

Questa sera a San Giovanni Rotondo grande rievocazione di quel 16 giugno, in diretta TV, diffusa non solo dalla televisione ma ripresa anche dai social con migliaia di persone che seguono  l’evento da casa.

Una giornata storica, un omaggio al sacerdote di Dio che ha qualificato l’umiltà e la semplicità come esempi di una vita santa. 

Il vescovo di Manfredonia ha ricordato pochi minuti fa che questo evento cade in un momento particolare e difficilissimo: una guerra fratricida mette a nudo le miserie degli uomini, mentre il mondo stenta a lasciarsi alle spalle la pandemia da Coronavirus, un castigo di Dio? Non lo sapremo mai. 

Ma ciò che il figlio di Pietrelcina ha messo in risalto ritorna in questi momenti pieni di sofferenza e di angoscia: una fede frutto di profonda convinzione, la sua. Lui mediatore tra il Cristo Risorto e l’umanità percorsa dall’odio e dalle violenze, dalla corsa sfrenata al potere. L’umanità delle guerre che insanguinano il pianeta.

Migliaia e migliaia di persone lo hanno sempre individuato come un saldo punto di riferimento nel difficile cammino della vita. Un’infinità di lettere da tutto il mondo sono conservate in una enorme libreria nel percorso della chiesa antica, a San Giovanni, a testimonianza di fede e di amore per il Frate. Nessun capo di stato o di governo ne ha ricevute tante.

Impossibile sintetizzare i tratti della sua personalità racchiusi nel suo pensiero e nei tanti scritti diretti a persone di ogni livello sociale, di ogni ceto. 

La lotta contro il male è l’essenza  della meravigliosa opera del Frate che non finisce di stupire, oggi come ieri. Ma la carità è il perno delle sue azioni, come il sollievo della Sofferenza che nel tempo si è tradotto nell’ospedale di Padre Pio, una testimonianza irripetibile, una mano tesa a chi soffre, ricco o povero. Potente o persona umile senza distinzione alcuna.  

     

sabato 11 giugno 2022

RUSSI, FILORUSSI E OGNI BEN DI DIO...



                              

 

Donna ucraina ferita


Sapevamo fino a qualche giorno fa che la guerra è sotto gli occhi di tutti, con i suoi alti e bassi, con i suoi retroscena volti a giustificare l’intervento armato e le mille catastrofi provocate da un conflitto come quello che dura da oltre cento giorni. 

Ma l’opinione pubblica o, meglio, la gente comune non sapeva probabilmente che un’altra guerra, non meno cruenta e rischiosa di quella con bombardamenti e missili, si combatte in modo strisciante sul piano della informazione e della disinformazione per orientare il consenso o il dissenso, a livello internazionale. 

Una enorme mobilitazione di strutture e personaggi è in atto, non tutti noti. Anzi solo alcuni noti, a cominciare dal prof. Orsini, autore di un pensiero volto a contrastare la più diffusa opinione che attribuisce a Putin la responsabilità dell’invasione dell’Ucraina con morti e disastri a non finire. Scene drammatiche, in ordine alle quali non possono esserci  punti di vista contrastanti o divergenti.

Eppure il documento desecretato dal prefetto Gabrielli, una sintesi di un altro ben più ampio si apprende, mette in luce mondi sconosciuti e un vasto attivismo, addirittura insospettato. 

Il sottosegretario con delega ai Servizi precisa che non ci sono “investigazioni” in atto sulle opinioni dei singoli e dei giornalisti ma che questo complesso lavoro di accertamento è condiviso da “servizi segreti, l’Ufficio del Consigliere militare del Presidente del Consiglio,  il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, i Ministeri dell’Interno e della Difesa”. Giusto quanto basta a disegnare scenari di dimensioni e di portata di tutto rilievo.

Riferimenti anche al sen. Vito Petrocelli, a un fotoreporter freelance , e a Laura Ruggeri che vive nientemeno a Hong Kong e scrive su una rivista online riconducibile, dice il Corriere della Sera, al servizio di intelligence russo.

Una macchina gigantesca si è messa in moto e non da oggi. Quali gli obiettivi, quali le finalità. Insomma cui prodest ( a chi giova?) direbbero i latini con  assoluta semplicità, senza scavare nei sotterranei dell’informazione e del suo contrario, la disinformazione che sono prerogativa della società avanzata e tecnologica, oltre ogni misura. Sarebbe utile capire quali orizzonti si aprono, in concreto e cosa tutto questo potrebbe produrre.

    

giovedì 9 giugno 2022

SERVIZI SI, SERVIZI NO ECC.


Esplode la polemica o, meglio, lo scontro tra i giornali ed i giornalisti sul ruolo dei Servizi segreti e degli “ispiratori” a proposito di un articolo del Corriere della Sera dedicato alla propaganda in Italia  favorevole alla Russia di Putin a proprio dell'attacco all'Ucraina. Al centro un misterioso Report di cui Fiorenza Sarzanini, vice direttrice del Corriere, è entrata in possesso. Più che ovvia la pubblicazione, oltretutto legittima. 
Inutile e infondato piuttosto il dibattito sulla pubblicazione da parte del Corriere che sottrae energie e distrae l’attenzione dal tema prioritario, vale a dire la ricerca della pace e il ruolo dell’Europa per limitare i danni della guerra. 
Data la natura stessa dei Servizi, appare difficile, se non impossibile, capire chi ha ispirato questo o quell’orientamento, fermo restando il rapporto inevitabile con il Governo. Pensare che Governo e Servizi segreti debbano marciare ciascuno per proprio conto appare come una emerita stupidaggine, destituita quindi di ogni ragionevole fondamento.


lunedì 6 giugno 2022

SGUARDI PUNTATI SULLA ZONA SUD



                               


Il Sirino (foto da Internet)

Un colosso come il massiccio del Sirino, che sovrasta l’autostrada del Mediterraneo e la cittadina di Lagonegro in Basilicata, è ben più di un semplice attrattore turistico. 

E’ un insieme di natura, sviluppo, ambiente e montagna. Tra l’altro, dicono gli esperti, è l’area a maggiore innevamento d’inverno dell’intero Sud. 

Il Sirino, dove nell’antichità vivevano i popoli Sirini, è il pilastro di una vasta fetta di territorio che poi si affaccia sul Tirreno con Maratea, fantastica località del Meridione, di un fascino indescrivibile. 

Il tema della zona Sud è eternamente in prima linea: Regione, enti locali, province e comuni non abbandonano l’idea che però non fa passi avanti. Perché? Difficile dare una spiegazione all’apatia quasi congenita che ha caratterizzato vari decenni, recenti e meno recenti. 

Tra i sostenitori di questa mitica realtà, utilissima non per la sola Basilicata, il senatore Gianni Pittella.

“Questa è una questione politica. Ci sarebbe da augurarsi cospicui investimenti per valorizzare questa funzione strategica perché l’area di cui parliamo può consentire di alzare il tasso di sviluppo addirittura dell’intero Mezzogiorno: fa da cerniera tra due grandi regioni, ha al suo interno due parchi nazionali, anzi tre se si considera il Cilento oggi meta di flussi turistici assai significativi grazie anche a Paestum e a Velia, due perle. Un vero banco di prova di tutto rilievo.”


Ci sono anche dei laghi.


“Il lago della Rotonda, il lago del Cogliandrino, il lago Laudemio oggetto di studi, sono tutte emergenze di spicco. Per eventuali investimenti questa zona rappresenta, dunque, un punto di forza a tutti gli effetti. 

Sono tre le grandi direttrici da attuare, ritengo: il completamento della ciclovia, già esistente con un progetto il cui capofila è il comune di Nemoli. Occorre completarla, potrebbe diventare la ciclovia dei tre parchi addirittura, la  più lunga d’Europa, il fiore all’occhiello di una realtà pronta al decollo. Occorrerebbero centri di ristoro, punti di assistenza, una rete di infrastrutture importanti. Sarebbe in tal modo un formidabile attrattore.

Non solo. Sarebbe utile creare anche un portale per illustrare le emergenze naturali, ambientali ecc. in modo da consentire una conoscenza approfondita fuori dalla Basilicata o dal Sud, con un adeguato sistema di ricettività, con alberghi e altro.”


Insomma, una sfida vera e propria. Qual è la posizione del Governo trattandosi di una questione tutt’altro che locale?


“Ho sollevato questo tema in un incontro con la Ministra Carfagna, prospettandole il tema del Sirino perché c’è un progetto con un finanziamento di 20 milioni di euro per ammodernare le infrastrutture non soltanto sciistiche, con le piste da trekking, anche estivo, migliorando le strade di accesso, tutto insomma. Per porre mano a un vasto rilancio. La Ministra mi è parsa particolarmente interessata all’argomento” 


La Regione cosa intende fare, in proposito?


“E’ in atto un protocollo d’intesa tra Regione, comune di Lauria, Provincia di Potenza ed enti locali per il lago della Rotonda, un gioiello di biodiversità, sotto tutti i punti di vista. Bisogna che il progetto faccia i necessari passi avanti. Personalmente sono fiducioso.” 






  

giovedì 2 giugno 2022

2 GIUGNO, LA STORIA DI UNA CASERMA


                              


La caserma della Polstrada a Potenza

                      

Autunno del 1957.  In una uggiosa mattina di novembre un camion sostò a lungo in via Giustino Fortunato, attualmente via Puglia, sede della Polstrada a Potenza. 

Stava caricando mobili e altre masserizie di alcune famiglie di sinistrati della seconda guerra mondiale che vi abitavano. Erano stati sfrattati,  con decreto prefettizio, e costretti ad abbandonare con urgenza lo stabile loro assegnato, pena l’intervento della forza pubblica.

Un decreto inutilmente impugnato davanti al Tribunale giacchè lo stabile serviva allo Stato per ragioni di pubblica utilità. 

In una città che stava appena risollevandosi dal disastro della guerra non esistevano suoli per costruire una caserma secondo le esigenze della Polizia stradale, con locali adibiti a uffici , a sala radio, e con i garage per gli automezzi? Incredibile. La decisione fu assolutamente politica e come tale andava rispettata. “Vuolsi così colà dove si puote…” direbbe Dante. 

Lo stabile, che ospita tuttora la Stradale, è stato da allora oggetto di revisioni, di adeguamenti, di “ammodernamenti”: come è possibile ammodernare una vecchia, vecchissima casa la cui costruzione risale agli anni del fascismo e fu appunto inaugurata, secondo informazioni di fonte ufficiale, tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso da Benito Mussolini intervenuto a Potenza per celebrare l’evento. 

Oggi questa caserma racchiude in sé una miriade di eventi, di dettagli, di particolari legati al passato che quasi nessuno conosce, meno che mai gli “inquilini” del momento. 

Il Fascio aveva promosso in quell’edificio incontri, riunioni, vertici dei notabili del tempo con la partecipazione anche di Sergio De Pilato, avvocato e letterato di tutto rilievo, autore tra l’altro di una serie di studi su Quinto Orazio Flacco. 

Ma accanto alla cultura di De Pilato, si collocano i rapporti del Vice brigadiere Savino Giambersio, assegnatario anche lui di un appartamento al piano terra dell’attuale caserma, finiti tra le carte al macero e raccolti nei faldoni dell’Archivio di Stato. 

Giambersio era tra gli uomini di punta della Squadra Politica della Questura, l’attuale Digos. La sua giornata trascorreva tra il Gran Caffè e Via Pretoria nel centro storico di Potenza, per raccogliere notizie, informazioni da trasmettere al Questore e al Prefetto dell’epoca.  Riservatissimo, abbottonassimo capace di apparire amico di tutti e di appurare notizie di prima mano: erano gli anni del grande fermento contadino e dei moti per la terra e la Riforma agraria.

Questo, soltanto uno degli aspetti del passato di quella che sembra essere oggi soltanto una caserma, come tante altre. Ma non lo è affatto. 

In un momento in cui il controllo delle strade è affidato alla digitalizzazione degli apparati radio e video, montati sugli automezzi,  in cui Internet è il vero padrone di tutto e il vecchio edificio soltanto un contenitore. Obsoleto, inadeguato, con tantissimi anni sulle spalle. Un segno della modernizzazione? Sembra davvero improbabile.