sabato 23 dicembre 2023

UNA PIAZZA DI CASTELMEZZANO DEDICATA A UN MEDICO ILLUSTRE



                             


CASTELMEZZANO 

Castelmezzano, uno dei borghi più interessanti della Basilicata nel cuore delle Dolomiti lucane, dedica una piazza e un parco urbano alla memoria di Michele Paternò, illustre medico e cittadino di quel centro.

Iniziativa di tutto rilievo. Paternò ha rappresentato un punto fermo per numerosi pazienti del San Carlo di Potenza. Uomo di notevoli capacità sul piano scientifico dotato, per giunta, di una umanità non comune che lo ha distinto sin dagli anni dell’inizio della sua professione.

Medico d’altri tempi, commentano in molti che lo hanno conosciuto. Capace di affidarsi non solo alle competenze della medicina, ma ad una esperienza costruita sul campo e certamente non comune. Un monito per tanti giovani che si affacciano alla professione. Non è retorica.

L’iniziativa del sindaco di Castelmezzano, Nicola Valluzzi, acquista dunque un particolare significato nel rapporto tra la politica, le istituzioni e la società civile. Un tema di spicco di cui oggi si discute molto soprattutto per le prospettive che apre. 

   

mercoledì 20 dicembre 2023

IL VOLTO MISTERIOSO E ACCATTIVANTE DEL PAESAGGIO

 

                             

 IL PAESAGGIO AGRARIO DEL METAPONTINO  
(foto R. De Rosa - Riproduzione riservata)


Se ci si sofferma qualche ora sul Monte Carmine di Avigliano, a nord est di Potenza, lo sguardo si perde inseguendo territori infiniti, campagne piene di vita, con sullo sfondo il massiccio del Vulture, un altro gioiello della ricca collezione della Basilicata, oggi Parco naturale affidato alle cure di Francesca Dilucchio.

Sul Carmine per giunta è possibile ascoltare le conversazioni via radio tra navi e pescherecci in Adriatico mentre si percepisce il senso del paesaggio, la sua funzione, quella ricchezza affidata non solo allo sguardo ma al godimento di un bene primario, per giunta inconfondibile. Il paesaggio non è soltanto un fatto estetico e, meno che mai, una dimensione accessoria. Ma una componente concreta della realtà nella quale siamo immersi giorno dopo giorno, con la mente e con il corpo senza distinzione.

La Basilicata è tra le regioni italiane che attribuiscono al paesaggio un ruolo guida sia per il richiamo turistico che esso esercita, ma particolarmente per  dare slancio ed efficacia alle singole politiche di sviluppo. Il territorio e l’ambiente sono formidabili attrattori, occorre sottolinearlo.

Ora si va verso la Conferenza di pianificazione con un lavoro durato già a lungo, mentre il tema centrale rimane il confronto diretto e permanente con comuni e province. Lo sostiene l’assessore Cosimo Latronico, responsabile del Dipartimento ambiente ed energia.

Grande sfida e al tempo stesso un formidabile banco di prova per un’intera classe dirigente. Intervenire sul paesaggio ha infatti molti significati, oltre a quello meramente tecnico e urbanistico. Rappresenta la chiave di volta per interpretare la realtà nel migliore dei modi, proprio così. 

 

sabato 16 dicembre 2023

L'AGRICOLTURA BENE PRIMARIO


 


Ha preso il via oggi, 16 dicembre, a Matera il quarto meeting di Alsia, l’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura, diretta dal prof. Aniello Crescenzi docente all’Università della Basilicata.

Si tratta di una tre giorni di particolare interesse scientifico con corsi di formazione e numerose altre iniziative volte a richiamare un’attenzione qualificata sui temi dello sviluppo delle aree rurali, non solo lucane, e sui meccanismi economici direttamente collegati. 

Di tutto rilievo, inoltre,  la gestione delle realtà forestali e la salvaguardia del territorio delle aree interne, dove l’agricoltura rappresenta un bene primario,  per la crescente ricaduta sull’occupazione e le capacità di tutela del territorio.

In questo scenario rientra anche, a pieno titolo, il tema dell’agrobiodiversità, un verso banco di prova per aziende e studiosi che dedicano particolare attenzione alla ricerca in questo importante settore, definito non a caso lo scenario del domani.

 

giovedì 14 dicembre 2023

51 SITI, BASILICATA IN PRIMA LINEA




                                      


                                Il sito nucleare della Trisaia (foto De Rosa - riproduzione riservata)



Almeno questa volta la Basilicata ha un “posto d’onore”:  è in prima linea nella mappa delle località italiane in grado di ospitare il sito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Sono dieci i luoghi possibili tra Matera e Potenza e altri 4 tra Puglia e Basilicata individuati sulla base delle valutazioni degli esperti. E ciò esattamente a venti anni da quel novembre 2003 quando in centomila dissero NO al deposito che sarebbe dovuto sorgere in località Terzo Cavone di Scanzano Jonico, a pochi passi dal mare e dalle  località di maggiore interesse turistico e ambientale. Fu una sommossa di popolo, lo ricorderanno in molti. Il sindaco dell’epoca, Mario Altieri, proclamò a gran voce: saremo il paese più ricco del mondo. E la rivolta divampò anche in seguito a queste dichiarazioni.

La mappa è  soltanto un elenco dei luoghi ritenuti idonei o, piuttosto, si tratta di una scelta già opportunamente varata e tenuta al caldo per anni? Un dato è certo: spunta Trino Vercellese, il cui primo cittadino dichiara la sua disponibilità ad accogliere il deposito nazionale delle scorie. Fin qui nessun problema. Ma nel caso in cui Trino dovesse fare macchina indietro cosa accadrebbe?

La Basilicata e la Puglia hanno già manifestato la piena opposizione a una scelta che dovesse ricadere sul territorio delle due regioni. Ma, quanto alla Basilicata, sarebbe bene che alcuni benpensanti conoscessero la sua storia. E’ la terra del petrolio ormai da decenni e vanta un contributo del dieci per cento alla bolletta energetica nazionale con i suoi  giacimenti disseminati ovunque e i due centri olio della Val D’Agri e di Corleto Perticara. Una terra ricca di boschi e di uno straordinario patrimonio naturalistico che rappresenta qualcosa di più di un semplice valore aggiunto. Cosa si pretende da questa regione? Che sia la pattumiera d’Italia? Assurdo, semplicemente assurdo e anzi inconcepibile. 

Sorprende non poco il disappunto di Stefano Mensurati, conduttore della trasmissione Tra poco in edicola su Radio Uno Rai, che condanna il No di alcune regioni motivato da ragioni ben precise.   

In materia di nucleare c’è intanto da riaprire il lungo capitolo della Trisaia di Rotondella, finito nelle pagine di un bellissimo volume edito da Einaudi Il costo della Menzogna di Mario Silvestri in cui è scritta la storia del trasporto del combustibile nucleare esausto dalla centrale di Elk River nel Minnesota a Taranto e poi a Rotondella e ritorno. Lo scopo? Riattivare il combustibile di quella centrale con un trasporto pericolosissimo, in modo da conservare un buon rapporto di sudditanza (starei per dire di servilismo) con gli USA. 

Ora si apre una parentesi nuova con la pubblicazione della mappa dei siti. Un capitolo non meno problematico e forse rischioso. Ma si tratta di capire bene e di seguire da vicino tutto l’iter di questa materia che aveva messo a soqquadro la Basilicata e le regioni vicine in quel lontano novembre del 2003 per nulla dimenticato.    


venerdì 8 dicembre 2023

IL PARCO DEL VULTURE AD UNA SVOLTA




Il territorio del Parco del Vulture (foto De Rosa - riproduzione riservata)



Dopo anni di discussioni e di estenuanti confronti, il Parco naturale del Vulture nella Basilicata interna si accinge a iniziare il suo percorso, all’indomani dei decreti di costituzione del Consiglio direttivo che affiancherà la Presidente Francesca Di Lucchio. Annunciata a breve una conferenza stampa.

Per il Vulture e, soprattutto per Monticchio, si apre un capitolo nuovo ma decisamente complesso, una sfida per l’intero comprensorio con grandi prospettive, a patto che il risanamento dell’area e la sua completa valorizzazione siano davvero l’obiettivo primario dei sindaci e delle popolazioni. Ma non solo. Della stessa Regione Basilicata chiamata a dare risposte urgenti e non più rinviabili, dopo decenni di assurdo degrado, soprattutto dell’area dei laghi ridotta a una baraccopoli immonda con annessa pattumiera, specie in alcuni particolari momenti dell’anno: Pasqua, Pasquetta, per non parlare della metà di agosto con mucchi di rifiuti disseminati ovunque.

Il Comune di Rionero dispone tra l’altro di un finanziamento di 20 milioni per il “progetto pilota di rigenerazione di Monticchio”. Già assegnati alcuni incarichi ad architetti e altri professionisti, sotto l’egida del Presidente dell’Ordine, Leon.

Tra questi spicca il nome di Antonio Maroscia, noto professionista potentino, che ha legato il suo nome al Giubileo di Rifreddo, alle Scale Mobili del capoluogo e ad alcuni interventi nel territorio del Parco nazionale del Pollino.

La Presidente del Vulture, Di Lucchio, parla della volontà di estendere quantomeno la zona d’influenza a prestigiose località non distanti, a cominciare da Venosa, la terra di Quinto Orazio Flacco, il grande poeta latino del non omnis moriar celebrato da Dante nella Commedia che nemmeno la ricorrenza del bimillenario della nascita riuscì a divulgare opportunamente.

Frattanto, l’Università di Napoli è già al lavoro per la stesura del Piano del Parco, mentre contatti sono in corso con la Presidente Francesca Di Lucchio. Si tratta di mettere a fuoco una serie di questioni, anzitutto il ruolo del Vulture nella NATO con la zona Troposcatter, in cima alla montagna, di cui rimangono alcune testimonianze in ricordo della Guerra fredda, come la cupola di accesso al camminamento sotterraneo in caso di attacco aereo.  Il Vulture è sempre stato uno degli anelli di maggior rilievo nella catena di ricetrasmettitori e punti di avvistamento che dalla Norvegia si spingeva fino alla Turchia. Una struttura di enormi dimensioni dotata addirittura di parabole del diametro di 20 metri, ancora oggi presenti a Dosso dei Galli in provincia di Brescia. Per la Basilicata il controllo dell'area è affidato al Battaglione Vulture di Nocera Inferiore e alle strutture del 46esimo Reggimento di Palermo con un minimo coinvolgimento delle realtà lucane. Incredibile.


                                


giovedì 7 dicembre 2023

SANT'AMBROGIO AL TEMPO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE



                                


Il TEATRO ALLA SCALA 

Milano si ferma (si fa per dire) nel giorno di Sant’Ambrogio e della prima alla Scala. Grande lusso, evento che scandisce il significato di una tradizione mai sopita. Mai accantonata. 

Giusto, anche per chi vive lontano da quella realtà e ne percepisce a centinaia di chilometri il suo significato di festa importante, vissuta con lo sguardo rivolto al passato, quanto ad un futuro diverso. 

Sembra che nulla si modifichi mentre alle porte bussa un colosso, forse un mostro non sappiamo, definito intelligenza artificiale, ma che di artificiale non ha nulla poiché deriva dalla mente dell’uomo e si orienta secondo una traiettoria già abbondantemente tracciata: affrontare i nodi del rapporto con la conoscenza e con l’umanità intera.

Sul tema dell’IA l’Agenzia Ansa e Deloitte Italia, azienda con 52 miliardi di fatturato, hanno messo in piedi una fase conoscitiva ed esplorativa per illuminare i nuovi orizzonti, per larga parte ancora poco noti.

Deloitte si occupa di tecnologia, informatica, innovazione ecc. ecc. con il risultato di conquistare i potenziali mercati con un processo divulgativo finora mai attuato, nemmeno ai livelli più elevati di un marketing di altissimo profilo. 

L’Ansa è un modello di informazione, al centro come in periferia. Basti vedere come i colleghi della Basilicata, realtà definita periferica ma solo nominalmente, hanno gestito eventi di tutto rilievo a cominciare dalla interminabile tragedia di Elisa Claps, un macigno sulla vita di ciascuno, fino ai grandi appuntamenti della scienza, della cultura e di Matera 2019.

Sicchè il connubio Ansa Deloitte finisce per essere un motore senza precedenti. Un desiderio di crescita a tutti i costi anche nel profondo Mezzogiorno dove molte cose maturano velocemente sotto gli occhi increduli di molti. Tanti. Ancora tanti.