mercoledì 6 agosto 2014

PROMEMORIA PER IL SEGRETARIO DEL PD LUCANO, ANTONIO LUONGO


Risolta la crisi all'interno del PD in Basilicata, almeno formalmente ma non certo nella sostanza delle cose, la fase che si apre è estremamente delicata. E forse di una complessità non proprio visibile a tutti. 
Lo scenario politico non appare libero da ostacoli o, quantomeno, capace di favorire quella unità proclamata dal neoeletto segretario, Antonio Luongo. 
Sul piatto della bilancia rimane la disparità di vedute tra gli elettori del segretario e la forte opposizione di Braia, che si avvale di un entroterra da non trascurare affatto. Un entroterra in grado di mettere insieme dinamismo e capacità dirigente della politica materana, cultura  e attitudine alla programmazione degli interventi in un ambito non solo locale, tutti fattori legati indissolubilmente alla visione delle cose tipicamente ispirata dalla storia di una città territorio, forte del suo passato e determinata a sfidare il futuro con la partecipazione a Matera capitale europea della cultura. Una sfida da considerare come il motore di una formidabile svolta, non solo possibile ma a portata di mano e nell'interesse non certo dei soli materani. 
In casa PD la posta in gioco rimane tuttavia il controllo futuro della Regione: obiettivo plausibile entro certi limiti, ma forse non del tutto soddisfacente e non all'altezza di scelte importanti da compiere. Scelte decisive, mai fatte in sessant'anni e passa di vita lucana. Dare peso politico a questa terra, piccola ma non insignificante, implica uno sforzo enorme che va al di lá dell'orto della politica, pronta a tutelare gli interessi dei singoli uomini sui quali poggia l'impalcatura, a danno di un interesse generale rappresentato dalla capacità di riuscire a far valere la voce di un popolo in una dimensione non certo municipalistica ma nazionale e internazionale. Ecco la sfida, beninteso, se come tale questo momento viene considerato. Si, perché non è improbabile che un simile traguardo non venga preso nemmeno in considerazione, nonostante le pesanti difficoltà in atto e  le stesse ragioni dell'economia da non trascurare.
Recuperare il terreno perduto. Di questo si tratta, in nome di migliaia di disoccupati, di cassintegrati. Di persone che hanno ascoltato per decenni la favola, ad esempio, della reindustrializzazione della Valbasento, sin dalla metà degli anni Ottanta, e si sono trovate a vivere invece il dramma della desertificazione industriale e di una drastica riduzione delle speranze di uno sviluppo vero. 
Ecco dunque l'orizzonte che si apre davanti al PD, nel dopo elezioni del segretario. Un cammino tutto in salita, un percorso a ostacoli, superabili a patto che ci sia una precisa volontà. Dovrebbe essere proprio questo il primo punto della scaletta che il neo segretario Luongo si accinge a scrivere. 

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