martedì 12 agosto 2014

BEN OLTRE EBOLI


                    

                     Angelo Lucano Larotonda (foto R. De Rosa)

Le vacanze di metà agosto hanno regalato  quest'anno un bel dibattito, di cui francamente si avvertiva il bisogno: un dibattito che ha come punto centrale l'esigenza di riprendere  in mano la storia, per una terra, come la Basilicata, relegata in passato al ruolo marginale di regione dormitorio. Di area al servizio di interessi ben più vasti. Di realtà piccola e poco consistente, anche dal punto di vista numerico ed elettorale. 
L'occasione del dibattito è legata alla presentazione di un libro dal titolo: Riprendiamoci   la storia . Dizionario  dei  lucani.
L'autore, Angelo Lucano Larotonda, non è nuovo a intuizioni del genere . O, meglio, a proposte come questa, tendenti a stimolare una discussione su tutto il complesso di scelte e di atteggiamenti politici, di indicazioni e di strategie dai quali sostanzialmente dipende il ruolo che la Basilicata riveste in un contesto non semplicemente locale, quanto nazionale. Punto davvero dolente. 
A Sasso di Castalda, bellissimo centro di montagna ai piedi del Pierfaone con le sue  sorgenti di acqua capaci di ritemprare il fisico e lo spirito, in pieno Parco nazionale dell'Appennino, ha preso il via una sorta di confronto tra cittadini, politica e istituzioni che ha come obiettivo quello di riprendere in mano appunto la storia. Non altro. 
Protagonisti, oltre all'autore, al sindaco di Sasso Perrone, il Presidente del consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, e l'on. Vincenzo Folino. Un parterre di tutto riguardo per lanciare un messaggio, in particolare ai media: smettiamola con l'immagine  di una regione ferma, eternamente ferma a Eboli. Da tempo, da decenni questa terra è ripartita da Eboli ed ora sta imboccando nuove strade con i suoi cervelli, le sue potenzialità, il suo ruolo di regione serbatoio con il suo primato di essere in Europa il più importante giacimento di greggio in terra ferma. Non è poco obiettivamente. Bisogna riconoscerlo. 
Tutti d'accordo nel tentativo di cancellare l'immagine delle donne anziane con gli scialli neri, dei muli e degli asini in bianconero che percorrono strade e viuzze dei paesi, mentre i vecchietti stanno a guardare come inebetiti. 
Il dizionario di Angelo Larotonda mostra ben altro, facendo appello alla consapevolezza di chi chiede un giusto riconoscimento di appartenere ad una zona con mille capacità e con si suoi figli illustri. Altro che scialli neri e pianto infinito. Un vecchio clichè inutile e bugiardo. 

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