venerdì 31 ottobre 2014

DEDICATO AI BAMBINI DI SAN GIULIANO DI PUGLIA

La Basilicata ha il Garante dell'infanzia: a colloquio con Vincenzo Giuliano

                             
                              Vincenzo Giuliano

Trenta rintocchi di campane hanno ricordato la tragedia di 12 anni fa quando 27 bambini e la loro maestra perdettero la vita a causa del crollo della  scuola, a San Giuliano di Puglia, in seguito a un rovinoso terremoto. Era il 31 ottobre del 2002.
A questi angeli è dedicato il ricordo che mette insieme bambini più fortunati e bambini travolti da una delle tante tragedie del nostro tempo. Bambini per i quali il ricordo e la preghiera rappresentano l'omaggio più dignitoso.
Intanto, in una regione vicina al Molise, la Basilicata, anch'essa provata da vari terremoti, per la prima volta esiste il Garante dell'infanzia e dell'adolescenza. È Vincenzo Giuliano, professore, autore di varie pubblicazioni, una figura di primo piano che ha rivestito diversi incarichi pubblici. A nominarlo è stato il consiglio regionale.
Quali sono i suoi compiti, quali gli obiettivi. Insomma la presenza di Giuliano cosa determinerà. 

"Il ruolo primario è quello di difendere gli interessi individuali e collettivi dei bambini e degli adolescenti, a prescindere dalla loro etnie, dalla loro provenienza, dal colore della pelle. Soprattutto cercando di favorire lo sviluppo della loro personalità, rimuovendo tutto ciò che è disuguaglianza e discriminazione."

Un compito difficile, indubbiamente.

"Certo un compito delicato dal quale può dipendere molto dello sviluppo della personalità dei giovani e dei giovanissimi."

Quali sono le priorità da tenere in considerazione?

"La prima cosa è la fotografia dell'esistente per intervenire in modo idoneo. Un censimento che deve riguardare il disagio, per superare il quale occorre anzitutto conoscere nel dettaglio le varie situazioni. Avere una immagine completa delle aree a rischio, quelle più fragili e compromesse. Bisogna conoscere, intanto, quali sono gli enti che operano in questo campo perché si attui il principio della sussidiarietà dando una mano a chi realmente ha bisogno. Avviando un dialogo. Ponendo alla base di tutto gli interessi dei più piccoli e degli emarginati."

Il ruolo del garante si sostituisce in qualche misura alla mancanza di presenza delle istituzioni. Cosa che accade non di rado per mille ragioni. 

"Il ruolo del garante è a supporto delle istituzioni. Definirei questa figura la sentinella che interviene nelle situazioni di maggiore rischio. Lá dove c'è veramente bisogno. E il bisogno riguarda, beninteso, non solo le famiglie povere ma anche quelle benestanti. Ci sono tante forme di bisogno, chiaro?
È necessario, dunque, dare ascolto alle esigenze dei  bambini, che si trovano in balia di videogiochi, di computer e di abitudini spersonalizzanti, mentre in molti casi i genitori stanno a guardare, incuranti di tutto."

C'è poi il problema delle adozioni. A Potenza opera un centro di rilievo internazionale, il GVS di Sant'Anna. Le adozioni sono un capitolo tutto da scoprire, da seguire attentamente. Un capitolo con molte incognite. 

"Quando dicevo che il garante è la sentinella dei minori, dell'infanzia, degli adolescenti non accompagnati e di quanti soffrono per la loro condizione, intendevo esprimere appunto la volontà di conoscere lo stato dell'arte con preciso riferimento anche alle adozioni, che non possono essere trascurate giacché rappresentano un cambiamento netto nella vita di un minore. Un mutamento radicale della sua condizione,  spesso con molti imprevisti. Cose di un certo rilievo, da non trascurare. Finanche dei drammi personali, perché no. 
Il passaggio da una condizione di abbandono, di senza famiglia, all'inserimento in un nucleo già costituito e strutturato, non sempre positivamente o in maniera ideale, costituisce un problema serio da non trascurare. Anche di questo sarà inevitabile occuparsi."

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