giovedì 30 ottobre 2014

PARCO DELL'APPENNINO, SI RITORNERÀ A VOTARE


Intervista a Claudio Cantiani, sindaco di Marsicovetere

  Il Parco nazionale dell'Appennino continua a far parlare di sè. I criteri politici, adottati per l'elezione del Presidente della Comunità del Parco e per quella dei membri del direttivo, non soddisfano un folto gruppo di sindaci e amministratori dissidenti che mercoledì hanno abbandonato l'aula ritenendo che non ci fossero le condizioni per procedere speditamente, e nell'interesse generale, a completare la governance dell'area protetta. 
  Da questa sorta di spaccatura o di conflitto si tira fuori il Presidente Totaro ricordando di essersi battuto per sostenere il massimo della trasparenza, nei criteri di gestione, sin dai primi passi  compiuti dal Parco.
  Ora intanto si delineano nuovi scenari. Con tutta probabilità si ritornerà a votare (c'è da augurarsi in un clima più sereno) giacché alcuni membri non risulterebbero indicati  dal Ministero dell'ambiente. 
  Su questo argomento interviene il primo cittadino di Marsicovetere, Claudio Cantiani, uno dei sindaci in prima linea nella vicenda del Parco nazionale.

  "Abbiamo vissuto una pagina nera della politica lucana. Credo che le comunità non meritano tra l'altro di assistere a spettacoli del genere che sono mortificanti.
Sono molto deluso: mi sarei aspettato un diverso modo di fare politica soprattutto da chi vive da anni queste realtà. Anziché essere legati a logiche di spartizione, avrei immaginato che si usassero criteri diversi.  
  Ma nonostante tutto credo che il territorio si sia riappropriato della sua capacità di eleggere i propri rappresentanti."

Ora la prospettiva qual è. 

  "La prospettiva intanto è di recuperare anche l'area dei dissidenti. Infatti è stato ritirato su mia proposta il secondo punto all'ordine del giorno, vale a dire l'elezione del vice presidente. E credo che oggi ci siano spazi per guadagnare terreno in questo senso, nell'ottica della partecipazione di tutte le componenti a un processo così importante e delicato. 
Si è vissuta tuttavia una frattura di fronte a chi proponeva, come il sottoscritto,  di condividere l'elezione del presidente, del vicepresidente e dei componenti con una votazione palese e all'unanimità. Cosa che non si è verificata poiché c'era chi aveva idee diverse rispetto alle volontà della maggioranza.  Era il momento di chiudere una pagina che rischia di diventare, oltretutto, ridicola agli occhi della gente." 

Una pagina non ancora chiusa, a quanto è dato constatare.

  "Una pagina nient'affatto chiusa perché ci sarà il prossimo incontro in cui si andrà ad eleggere il vice presidente e gli altri due componenti del direttivo. E chiaro che se questo non dovesse accadere ci saranno delle conseguenze."

Perché si tratterà di eleggere altri due componenti, già in sostanza eletti?

  "I componenti vengono eletti da una lista ministeriale. Due dei componenti non rientrano in quella lista, per cui il Ministero automaticamente li escluderà. E quindi si andrà a votare per altri due nomi, con l'intento di non perdere di vista   l'esigenza di un equilibrio, anche in questo caso."

Al punto in cui si è giunti, sindaco Cantiani, cosa potrà essere del Parco, al di lá degli equilibri politici, pur tuttavia importanti?

  "A parte il grande merito che va dato al Presidente Totaro, per la sua gestione, occorre in ogni caso recuperare un protagonismo del territorio con le sue scelte e le sue indicazioni: solo così il Parco potrà assumere quel ruolo attribuito dalla legge all'area protetta e per cui lo abbiamo voluto. Altrimenti nulla ha senso. Se un territorio non partecipa alle decisioni, esso viene escluso. Le decisioni rimangono in capo a pochi. Ed è inaccettabile che in tanti anni non si sia completata la governance del Parco. Oltretutto si registra un ritardo spaventoso della politica. E non si possono dare le colpe ad altri. La politica deve recuperare il suo ruolo democratico contrastando vecchi metodi spartitori. Qualora non c'è unanimità si procede con un voto a maggioranza perché non possiamo continuare a rimanere inerti difronte a ciò che sta accadendo."

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