Se non è cavaliere lui, chi altrimenti? Non è per esaltare semplicemente l'uomo, l'attore, il regista ma per mettere in evidenza quelle doti di ingegno e umiltà che fanno di Rocco Papaleo un personaggio irripetibile. Unico e attraente a dir poco.
Non è tutto. Anzi il veicolo migliore per far conoscere e apprezzare, sottolineo apprezzare, questo Sud ricco di tanti ingredienti "occulti" che lo trasformano in una terra misteriosa e struggente, piena di miti, ma soprattutto con un territorio dal fascino inconsueto e dai grandi contenuti di scienza e di conoscenza.
Ci sono giovani lucani capaci di mettere in atto un patrimonio scientifico degno della migliore tradizione e non solo. Capace di competere ai livelli più avanzati, anzitutto nel campo della medicina e della biologia.
Ho scritto altrove che non siamo più insignificante periferia della scienza, la cenerentola del sapere. E non è poco, anzi è tanto.
In tutto questo straordinario processo di crescita Rocco è certamente il protagonista numero uno.
Il famoso film Basilicata coast to coast ha messo le ali all'entusiasmo e ci ha fatto conoscere mondi inesplorati con quell'arte che Papaleo è capace di sprigionare, da grande lucano e figlio di Lauria. Non solo attore, quanto regista e autore. Le sue sceneggiature hanno qualcosa di molto particolare, coinvolgono lo spettatore, ne fanno un personaggio della scena.
Bene ha fatto il Prefetto Campanaro a conferirgli l'onorificenza a nome del Presidente della Repubblica, in questi 79 anni dal 2 giugno 1946, una tappa importante nel cammino degli italiani.
Complimenti sinceri, caro Rocco, con un forte abbraccio. E sempre più in alto o, se preferisci, ad maiora!
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