domenica 15 novembre 2020

SCIENZA E INNOVAZIONE PER MATERA DEL DOPO 2019


                            

                   Il Centro di Geodesia Spaziale a Matera


Nella tempesta della pandemia Matera scorge una concreta possibilità di ripresa, simile alla luce in fondo al tunnel. Questa prospettiva riguarda molti settori, quelli maggiormente trainanti rappresentati dal turismo di qualità, dal patrimonio artistico e culturale. Ma anzitutto dalla scienza che pone la città in una posizione d’avanguardia nel campo della ricerca spaziale e della osservazione dell’universo. Aspetto poco affrontato nel corso dell’anno “magico” ormai alle spalle. 

Francamente non è poco se si pensa che il 2019, l’anno della città capitale europea della cultura, ha riscosso una gran mole di consensi che oggi sembrano orientarsi verso nuovi approdi e nuove capacità di lettura dell’esistente.

Città all’avanguardia, dunque. Rimane in piedi tuttavia un rischio: se certi primati in vari campi non vengono alimentati da un sostegno quotidiano, fatto non solo di investimenti ma di un marketing di alto profilo in campo italiano e internazionale, potrebbe verificarsi una perdita di interesse da parte di chi punta tutto ormai sulla scommessa : Matera città del futuro, capace di competere con le varie realtà e di guadagnare nuovi primati.

In questa ottica s’impongono altre categorie di analisi al di là di quelle utilizzate finora. Sicuramente il senso della svolta sta tutto nel temperamento dei materani stessi, nella loro vocazione a fare imprenditoria in certi settori. Nella capacità di essere lucani e proiettati verso un futuro  innovativo. Il futuro della sfida a tutto campo, in effetti. 

Roberto Cifarelli, materano e consigliere regionale oltre a essere un osservatore privilegiato di questo dopo 2019, parla di una insufficienza del governo regionale che “manca di dare sostegni alla Fondazione. Insufficienza - sostiene - tale da precludere ulteriori sviluppi e la stessa prosecuzione di un’attività di grande respiro storico, culturale artistico svolta sin dagli anni che hanno preceduto l’epoca di Matera capitale europea della cultura.”


Il ruolo trainante della scienza, che ha, se non sovvertito, sicuramente rimodulato la fisionomia della città ha trovato poco spazio nel 2019. Eppure si tratta di un aspetto decisivo che caratterizza Matera dei nostri giorni. Non di una questione di secondo piano.


“Andrebbe definito un piano strategico regionale, ma purtroppo in regione non c’è idea. Bisognerebbe capire come ci si vuole muovere. Certo dei ritardi si registrano anche da parte di Matera. L’esperienza di Telespazio e del Centro di geodesia spaziale sulla Murgia materana va messa in primo piano. Quando ho fatto parte della compagine regionale di governo abbiamo finanziato le opportunità di ricerca, compresa quella del Centro di geodesia. Queste cose purtroppo non sono all’interno di una strategia complessiva di sviluppo.”


Quale sarà in un prossimo futuro il destino di Matera?


“La strada è stata tracciata, a cominciare dagli anni Cinquanta. Basti ricordare tutto l’iter seguito dalla legge sui Sassi, dalla 771 del 1986, compreso il parco della Murgia Materana. Credo che  il percorso è stato indicato in maniera chiara e indelebile. Ma per proseguire in questo itinerario occorrono persone in grado di volerlo fare. 

Matera 2019 ha segnato molto i materani, nel senso che la rassegnazione non è più di casa. I giovani sanno che si possono intraprendere nuove attività, lo sanno anche i loro genitori. Andare avanti dipende da scelte politiche ben precise, fondamentalmente, non vi è alcun dubbio.”    





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