martedì 21 gennaio 2014

EMERGENZE AMBIENTALI A LUNGO TACIUTE



La sorprendente fiammata alta parecchi metri  fuoriuscita  dal  camino del Centro olio di Viggiano che ha diffuso il panico tra gli abitanti della zona, dove confluiscono tonnellate di greggio, anzi milioni di barili, è il dato di maggiore spicco di una emergenza ambientale a lungo minimizzata se non taciuta in modo colpevole e sciagurato.
Il neo  responsabile dell'ambiente della Regione, Berlinguer, ha legittimamente sollevato una questione di tutela  della salute dei cittadini e di adeguata salvaguardia del territorio prendendo le redini in mano e cercando di controllare una questione dai risvolti a dir poco molto seri che consiste nella possibilità di estrarre il petrolio in una situazione da tenere quantomeno sotto stretto controllo. Costantemente monitorata, a dir poco, nell'interesse di tutti comprese le compagnie ed i loro lauti guadagni che ammontano a miliardi di euro. 
La grande fiamma sprigionata giorni fa dal Centro olio è un evento sotto gli occhi di tutti. Ma quante situazioni di profondo degrado ambientale esistono e sfuggono non solo al controllo degli organi tecnici, quanto alla valutazione di una opinione pubblica presa da ben altri problemi, a cominciare dalla disoccupazione, dalla povertá dilagante, dalla incapacità di migliaia di persone di inserirsi in un ciclo produttivo direttamente collegato con una qualità della crescita economica e sociale di buon livello. Una crescita in grado di dare dignitá ai lucani, prima di tutto. 
La proverbiale abitudine dello struzzo di nascondere la testa sotto la sabbia e di immaginare di essere diventato invisibile la dice lunga. Perchè ad esempio si tende a minimizzare quanto viene rilevato, nell'area del Pollino, dalle commissioni preposte a valutare le richieste del riconoscimento di invalidità da parte di molti cittadini i quali, nella maggior parte dei casi, mostrano patologie tumorali non certo da sottovalutare. I tumori  nel territorio del Parco nazionale, toccano punte altissime si apprende da fonti bene informate, e sono indubbiamente riconducibili a fattori ambientali e alla possibile presenza di sostanze tossiche smaltite nella zona in totale assenza di autorizzazioni. Certo se le patologie neoplastiche crescono a dismisura in una fascia di territorio che dovrebbe garantire ottimali condizioni di  vita una ragione ci sará, fuori dubbio. E c'è chi parla di rifiuti trasportati nottetempo e abilmente occultati da eco delinquenti senza scrupoli. 
Nonostante leggi e leggine, norme e disposizioni su misura, nonostante l'esistenza di apparati appositi, la Basilicata si avvicina a grandi passi - sostengono i responsabili del registro tumori - verso situazioni proprie delle aree ad elevato tasso di industrializzazione. Eppure le industrie lucane scompaiono, la cassa integrazione cresce,  e il deserto avanza. 
Ricordare poi il disinteresse dei vari governi per le località lucane inserite nella mappa nazionale delle aree ad alto inquinamento, sembra davvero il minimo da farsi. Tito e la Valbasento sono da anni e anni zone suscettibili di una radicale bonifica, mai partita e forse soltanto accennata a livello di buoni propositi da porre in essere ma senza una scadenza. Se capita e quando capita.
 Tra l'altro il Parco nazionale dell'Appennino Lucano si trova a lanciare sfide enormi per la salvaguardia ambientale, mentre per tutta risposta alcuni sindaci si accapigliano per una poltrona nel direttivo che dovrà affiancarsi agli organi dirigenti della più giovane area protetta italiana. Incredibile davvero! Il direttivo  rappresenta il più importante organo di direzione, verso il Piano del Parco  uno strumento indispensabile per garantire la ripresa economica e lo sviluppo sostenibile dell'Appennino lucano. In modo da far leva sulla cultura, le tradizioni e le peculiaritá del territorio, come sostiene tra gli altri il sindaco di Moliterno, Giuseppe Tancredi, convinto sostenitore dell'esigenza di garantire l'integrità delle aree protette, la salvaguardia della biodiversità, condizione imprescindibile per parlare della natura da rilanciare e far conoscere adeguatamente.

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