giovedì 19 aprile 2012

ETTORE BOVE - VINTI E MIGRANTI

Chi sono i vinti, chi sono i migranti? Sono i briganti del Sud che hanno scritto  tante storie di questo Mezzogiorno, ancora non del tutto esplorato fino in fondo, nonostante le numerose inchieste, le dotte analisi, i pronunciamenti da certi pulpiti che spesso mostrano soltanto di saper teorizzare vecchie convinzioni. Luoghi comuni fin troppo radicati nell'immaginario di tanti. Idee di comodo  da spazzare via, in molti casi. E si continua a parlare di una questione meridionale. Eternamente irrisolta, ovvio!
In un libro di assoluto pregio, la ricerca di Ettore Bove (Vinti e migranti, appunto) rappresenta non la solita idea - il bla bla bla collettivo di sempre - ma un contributo originale per capire e conoscere a fondo il nostro passato.  Il volume "L'Unita' d'Italia - la Storia celata"  e' stato presentato al Capo dello Stato  Giorgio Napolitano, che a quanto pare si e' mostrato entusiasta.
Ettore Bove, ordinario di Economia all'università della Basilicata, da' una lettura aderente alla "cronaca" del tempo e al succedersi dei fatti. E non e' poco.
Scavando tra carte e documenti Bove infatti sottolinea a grandi lettere gli effetti umani e sociali di quel clima di fame: "la repressione spietata del brigantaggio post unitario nella montagna potentina spense le speranze di tanti miserabili di accedere alla terra come proprietari." Senza considerare poi la necessità di andare via dal Sud, per trovare lavoro fuori, anche all'estero.
Crocco, noto brigante a tempo pieno e pastore dell'azienda Saraceno, ancora oggi esistente,  poteva contare per questo su di un consenso popolare abbastanza solido. Forse più solido di quanto si potesse prevedere, sostiene l'autore di questa ricerca, giacche' nella montagna potentina e nel Vulture le condizioni di vita delle classi rurali erano a dir poco  disumane. Quindi la solidarietà  tra  i poveri e gli emarginati non veniva  meno. Si spiega.
Mitica figura quella di Carmine Donatello Crocco, uomo che percorreva  le montagne del Vulture in lungo e in largo sul suo cavallo pronto ad affrontare dirupi e burroni, spingendosi anche la' dove il terreno era impervio e il bosco sembrava riservato esclusivamente alle scorribande dei cinghiali. "Un eroe e non certo un brigante" osserva Bove prendendo spunto dal dibattito parlamentare del 1863, quando il Sud viveva davvero quella  condizione di marginalità che ogni storico immagina, ma che nessuno vive sulla propria pelle. Per fortuna, ovviamente.
"Contratti Agrari scannatori", precisa poi l'autore del saggio, cui facevano da sfondo tanta miseria e tanta sopraffazione.  Tanto degrado personale, sociale, collettivo. Che Sud, quello dell'unita' d'Italia! Percorso dai drammi, dalla miseria umana  di tanti. Quanti? Difficile dirlo.
Quel dibattito del 1863 dovette essere una pallida presa di coscienza o uno sforzo contro una realtà insuperabile? Statica. Irremovibile, voluta dal destino, come qualcuno ipotizza. Sarebbe utile conoscere un po' di quella vita parlamentare, proprio oggi, nel tempo in cui il Parlamento e' ben altra cosa rispetto al passato. E i fatti lo dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno...


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