martedì 10 aprile 2012

CULTURA, COSTUME, ABITUDINI, TENDENZE E MODI DI ESSERE DELLA LEGA

Prima di tutto la cultura. Bossi, rude ideatore e proprietario della Lega, ostenta il suo sigaro, simbolo di una personalità forgiata tra la gente della Padania e nata da una sorta di sfida al popolo qualunquista e ladrone del resto d'Italia, ivi compresi quegli sfaccendati meridionali, buoni soltanto a nutrire il loro parassitismo, a danno del Nord efficiente ed evoluto.   Umberto ciuccia il sigaro a mo' di sfida, mentre lo tiene stretto tra  i denti con fare minaccioso: "come stritolo il sigaro, così ho voglia di stritolare i nemici della Padania. Gente da nulla che dalla vita non ha appreso quell'arte raffinata di chi  sa davvero imporsi. Di chi sa spendere il denaro conquistato con il sudore del Po e l'attaccamento virtuoso ai luoghi."
Le poche parole che il capo pronuncia con tono terribilmente  rauco non sono il prodotto della sua malattia che lo ha colpito si, ma restando in linea con la dimensione e la natura del personaggio, valorizzando la sua onnipotenza senza soffocare, ovvio, quelle smanie di grandezza che hanno fatto grande un poveruomo, mezzo assonnato nel tono e indecifrabile nelle sue scelte. Umane e politiche, s'intende.  
"La lega ce l'ha duro, che più duro non si può"...umanamente parlando. Se poi andiamo tra gli equini....beh forse, chissà , possono competere con l'Umberto. Ma non e' mica detto, sapete. Anche perché la' dove non arriva la durezza, ci pensa il dito medio brandito con lucida arroganza e sostituito ad altro che non c'è. Forse, anzi certamente!
Durezza a parte,  il grande Umberto, almeno nel nome, mostra la raffinatezza e la signorilità di casa Savoia che richiama alla mente tempi andati, una vita ordinata, soprattutto signorile, quando era un dramma pronunciare la parola membro al cospetto di una signora. Peggio ancora in radio. Lui, invece, per una sorta di modificazione genetica si presenta con il medio disteso, a significare una capacita'  da adulto mai vista. Una evoluzione della specie, all'insegna di un anticonformismo degno di lui. 
Attenzione, anche il lessico risulta radicalmente mutato,  in quel di  Gemonio. L'ottima trota dei torrenti del Sud, a casa di Bossi diventa il Trota. Anche qui una mutazione non solo linguistica.  Il Trota (con tanto di T maiuscola) la dice lunga, anzi lunghissima. Ben pasciuto, un po' pazzo, il ragazzo leghista butta i soldi a destra e a manca. Altro che quei poveri meridionali, abituati a risparmiare anche un centesimo. Hanno trovato chi da'  loro una lezione e spiega come si usa il denaro e la cultura.
Incalzato dal furore leghista, il Trota con un  guizzo ha raggiunto il Pirellone e si e' dimesso nientemeno che da consigliere regionale della Lombardia. Mica dal comune di Carbone o di Scanzorosciate. Dalla regione Lombardia. Altro che! 
E Bossi padre non sa francamente cosa dire. Non parla piu' di federalismo non nomina Roma ladrona, non minaccia più Berlusconi,  non partecipa  nemmeno alla grande festa della Lega con amici e simpatizzanti dotati di scopa. Qualcuno pensa di spazzarlo  via, ma lui e' sicuro di rimanere in sella. E ce la fara'. Vedrete! Che razza di Bossi sarebbe, non vi sembra?

                                                       Rocco de Rosa

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