sabato 31 marzo 2012

PARCO DELL'APPENNINO VERSO NUOVI TRAGUARDI

Il Parco nazionale   dell' Appennino lucano si attesta  di giorno in giorno ad un livello di  tutto rilievo nel panorama italiano.  Le ultime decisioni  lo proiettano verso nuove mete (anzitutto il monitoraggio dell'ambiente e la salvaguardia del patrimonio architettonico e archeologico) e sono tali da richiamare un qualificato interesse  su questa realtà che s'impone di giorno in giorno  per il rigore con cui affronta il difficile compito di mettere insieme il petrolio e la salvaguardia della natura, lo sviluppo e la difesa di un territorio di grande valore. 
In primo piano intanto anche l'obiettivo dell'educazione ambientale. Discorso rivolto ai giovani e alla scuola con uno slogan: "portare la scuola e l'insegnamento nella natura". Un progetto ambizioso ma concreto che il parco intende perseguire con l'iniziativa delle piccole guide sulle piste dell'Appennino ambientata in Calabria e in Basilicata, nelle due maggiori aree protette del Sud, Pollino e Appennino lucano.  
Il Parco, inoltre,  dispone da questi giorni di un pacchetto di misure appositamente studiate  per garantire una efficace comunicazione e un marketing di tutto impegno, e avrà quanto prima una rivista on line con lo scopo non solo di pubblicizzare  la risorsa quanto di aprire un dialogo costruttivo con ambienti anche all'estero, interessati a conoscere a  fondo questa parte del Sud. Un'area ricca di proposte e di stimoli culturali rilevanti da mettere ovviamente a frutto. 
Ma c'è di più: una indagine appena conclusa dal geologo del CNR, Maurizio Lazzari, apre scenari importanti. Lazzari ha infatti pubblicato una mappa delle frane, in una zona coincidente con il Parco, che rappresenta anche un censimento del patrimonio architettonico e urbanistico della Basilicata interna, fatto di edifici di pregio e di emergenze da valorizzare per un turismo di qualità. Una proposta di sviluppo compatibile con la natura e la  vocazione di un grande territorio diretta ad operatori turistici, a studiosi della materia ed a chi progetta il futuro del Sud. 
Sul terreno delle scelte mirate, da rilevare poi l' intesa raggiunta dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, con il Ministero dell'Ambiente per conferire a Domenico Totaro l'incarico di presidente del Parco. Totaro ha sempre svolto, con rigore e oculatezza, il ruolo di Commissario straordinario, badando a fare dell'Appennino lucano un momento della crescita  sostenibile per la Basilicata interna. Il che non e' poca cosa. Un uomo di "fatica" vale di piu' di un esperto interessato soltanto alla carica da ricoprire in attesa dello stipendio e di un domani ancor piu' fortunato. 
Sicché oggi il Parco nazionale dell'Appennino lucano Val d'Agri Lagonegrese vive un momento positivo, in grado di determinare svolte utili soprattutto  per il futuro. Importante continuare a seguire questo percorso guardando avanti. 

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