sabato 20 aprile 2019

PERCHE' RIMPICCIOLIRE LA STORIA?



Per quanto autorevole, scritto magari da una penna famosa, qualunque articolo apparso su un giornale rappresenta in genere l’espressione di un punto di vista, politico, sociale, economico. Spesso nulla più di tanto. E non potrebbe essere altrimenti. Ma il lungo articolo di Carlo Cardia, giurista, docente universitario, dal titolo “La forza degli ideali universali” pubblicato recentemente dal quotidiano Avvenire, ha la forza di una lectio magistralis, un monito ad ascoltare gli ideali universali trascurando meschini calcoli di potere (come ammonisce Papa Francesco) e questioni minute che ci fanno indietreggiare nel lungo e difficile cammino della storia. 
“Avvertiamo istintivamente che stiamo tornando indietro, stiamo regredendo su valori e principi di civiltà, che abbiamo conquistato a fatica tutti insieme, e che ci donavano dignità e speranza.” E ancora: “E’ tutto un tornare indietro, un regresso continuo, addirittura esibito da chi vuole essere “sovrano in casa sua”. 
Il lungo ragionamento di Cardia giunge poi a considerare l’orizzonte culturale e politico, ormai alle spalle,
 in questa fase di totale “revisione” di gran parte delle logiche che hanno ispirato la sfida a ricostruire la democrazia in Europa. Kant, ma anche l’opera di statisti da Churchill a Schumann, da Adenauer a De Gasperi sono i punti di riferimento essenziali per misurare le distanze tra un passato sempre più lontano e un presente spesso indecifrabile se non, par di capire, con l’unica lente di un revisionismo ostinato e crudele fino al punto da mettere in forse “il principio stesso dello stare insieme che ha unito popoli e Paesi per tanto tempo ostili, o nemici.”    
“Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” Tragica e orribile considerazione come la risposta “alla voce del Papa, oggi la più universale che esista, si risponde che non è realista, che si fonda, essa, su un’illusione. Eppure - prosegue Cardia - le parole più realiste vengono proprio da Francesco, perché ricorda che i flussi migratori contemporanei costituiscono il più vasto movimento di persone, se non di popoli, di tutti i tempi.”
E’ questa la stagione dei cambiamenti imprevisti e imprevedibili, in tutti i sensi, a cominciare dalla esperienza di Greta la ragazzina che chiama a raccolta i giovani di tutto il pianeta per difendere il destino dalla nostra casa comune. Un fenomeno di proporzioni gigantesche che indubbiamente lascia ben sperare giacché - conclude Carlo Cardia - “i sogni e gli ideali sono più grandi delle strettoie dell’egoismo e con il tempo hanno sempre prevalso e guidato la storia universale degli uomini.”



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