martedì 22 novembre 2022

23 NOVEMBRE, UN TEMPO DELLA VITA


                                 


La prima pagina del Corriere (foto R. De Rosa - riproduzione riservata)
 



Un giorno capace di mettere insieme due eventi: l’uno tragico che proiettò l’ombra del disastro sul Mezzogiorno, fragile e impreparato a fronteggiare la violenza del sisma del 1980 con migliaia di morti e macerie ovunque.

L’altro improntato alla strenua difesa della costa Jonica della Basilicata, e dell’intero territorio, dove il Governo aveva deciso di costruire nel novembre 2003 il sito nazionale delle scorie nucleari  a Terzo Cavone di Scanzano Jonico. Una minaccia ancora in piedi, nonostante la mobilitazione popolare che mise insieme le aree interne di un Sud ignorato e calpestato, oltre ogni misura, con una straordinaria prova di impegno civile e di solidarietà delle popolazioni. Il giorno dei Centomila di Scanzano, sul finire di novembre 2003, fu il segno della vittoria. 

Massimo l’impegno di televisioni e giornali in entrambi i casi. Il GR 1 documentò attentamente l’evolversi della tragedia del sisma, seguendo da vicino la sofferenza delle popolazioni e il grido d’allarme che si levava dalle case ridotte in macerie. Così i TG della Rai e non solo.

Significativo l’impegno della trasmissione Ambiente Italia, di Rai Tre, condotta da Beppe Rovera che in quel periodo organizzò tra l’altro una diretta da Bucaletto, il quartiere di Potenza con i prefabbricati ancora oggi in piedi, diventato l’icona del terremoto. Il simbolo eterno di una baraccopoli segno di inefficienza e disattenzione.

Che dire poi della puntata, andata in onda nei giorni di Scanzano, proprio dall’epicentro della rivolta popolare contro il deposito nazionale di scorie radioattive affrontando enormi difficoltà e cercando di conciliare le mille proposte della gente e delle istituzioni. La domanda forte di una svolta.

Un impegno straordinario, senza limiti di slancio e di fatica, che fa rivivere due tragedie sulle quali pesava il rischio di una desertificazione degli uomini e del territorio, con una perdita di identità davvero gravissima. 

   

                                  


Il corteo dei Centomila lungo la Costa Jonica


                               

Nessun commento:

Posta un commento